Roma, 4 ottobre 2023 – In un’epoca di assolutismi, regnante Francesco Giuseppe I d’Austria, e in un’Europa divisa mai veramente pacificata, le vicende della Comunità Evangelica Luterana di Confessione Augustana di Bolzano sono un patrimonio di informazioni, di vite e di storia unico.
Nata inizialmente come centro di predicazione della vicina Merano, la Comunità di Bolzano fu originariamente curata dal pastore Lumnitzer fin dal 1898.
Il 31 ottobre 1902 fu così presentata una petizione al Consiglio ecclesiastico protestante di Vienna con la richiesta di elevare la stazione di predicazione a parrocchia indipendente.
La sfera di attività avrebbe così coinvolto un territorio esteso da Bolzano a Borgo in Valsugana, Bressanone, Brunico, Lienz, Cortina, Cavalese, Mezzolombardo, Primiero e Trient. Una vasta area che si trovava in quello che allora era il confine meridionale dell’Austria.
Tuttavia fu solo nel 1916 che Bolzano-Gries diventerà veramente indipendente.
Pare che, nel 1905, quando la deputazione Protestante chiese a Francesco Giuseppe di “poter posare presto la prima pietra di una Chiesa“, questi rispose: “mi fa piacere sentirlo!”
Un passo indietro
Dalle Patenti di Tolleranza (1781), in Austria e nell’impero, i luterani potevano praticare liberamente il loro culto. Unica condizione dimostrare di avere 500 membri di chiesa o 100 famiglie frequentanti.
Nella storia del Tirolo, tuttavia, non fu affatto facile per i protestanti riuscire a vivere la loro fede. Si pensi, ad esempio che, nel 1837, 436 protestanti dovettero abbandonare la valle dello Ziller, proprio a causa della loro fede.
Fu solo grazie alla patente rilasciata da Francesco Giuseppe, l’8 aprile 1861, che i protestanti poterono anche pubblicamente professare la loro fede. Da quel momento sorsero le congregazioni di Merano (1861), Bolzano (1898) e Arco (1899).
Costruzione
A Bolzano e nella vicina città termale di Gries nel 1903 fu acquistato un terreno per la costruzione di una villa. Tuttavia i viticoltori di Gries si opposero al progetto ed il comune rifiutò il permesso di costruire. Solo con l’aiuto di un avvocato, l’allora sindaco di Bolzano Julius Perathoner, l’associazione edile protestante poté far valere i propri diritti davanti al tribunale amministrativo e procedere oltre. Nel frattempo erano passati due anni.
Tra il 1906 ed il 1908 anche Bolzano, quindi, vide la costruzione di un edificio come Chiesa protestante: la Christuskirche. Realizzata in stile neogotico sotto la supervisione dell’architetto Hermann Ende.
Distruzione e rinascita
Il 4 gennaio 1945 la chiesa fu bombardata dagli aerei statunitensi e bruciò quasi del tutto. Solo la torre e le mura esterne si salvarono e, nel dopoguerra, l’edificio esterno venne ricostruito e, il 20 ottobre 1952, nuovamente inaugurato.
Oggi
La Comunità luterana di Bolzano conta oltre 500 iscritti e si estende lungo un territorio che va dal Brennero al lago di Garda. La circoscrizione parrocchiale della parrocchia di Bolzano si estende quindi nelle province di Bolzano e Trento: che si trovano a est e a sinistra della linea Brennero-Gargazon-Mendola-Passo-Mezzolombardo-Torbole.
Il 15 ottobre prossimo festeggerà i 125 della propria esistenza. Una Comunità vivace, dinamica, legata alle proprie tradizioni ed alla propria storia.
Che fin dal 1948 ha concorso, attivamente, alla fondazione di quella che è oggi la Chiesa Evangelica Luterana in Italia, riconoscendosi quindi non solo nell’identità luterana tipicamente tedesca ma anche dandosi una prospettiva di testimonianza nell’allora nascente territorio italiano.
Certo una realtà tra le più numerose facenti oggi parte della CELI, che vive ed opera in un territorio di frontiera. Quelle frontiere spesso ritenute, a torto, più facili ma nelle quali si esprimono aspetti peculiari, ad esempio, delle nuove migrazioni.
Un impegno che è portato avanti con tenacia dai membri di Chiesa e che è sovente riconosciuto dalle Istituzioni come rappresentativo di un approccio, quello protestante, alla cultura, la società, le crisi del tempo presente.
Curiosità
Curata dalla pastora Annette Herrmann-Winter, la Comunità oltre alle normali attività ecclesiastiche è impegnata direttamente o, attraverso i propri membri di Chiesa, in varie attività sociali e culturali.
Il 16 settembre scorso Caroline von Hohenbühel, curatrice della Comunità e sinodale CELI, è stata tra le dieci personalità ad essere insignita della Croce al merito proprio per l’impegno sociale svolto in favore dei profughi e senzatetto in diverse case di Bolzano. Impegnata inoltre nel progetto Dorea per le donne senza dimora e nella Chiesa evangelica luterana. La Croce al Merito della Regione Tirolo viene conferita per il lavoro esemplare sia pubblico che privato svolto in Tirolo e in Alto Adige. Dopo l’anello e la decorazione, la Croce al Merito è il terzo più alto riconoscimento conferito dallo Stato del Tirolo. Il premio è una croce latina d’argento con il motivo del distintivo d’onore in piccolo. La legge prevede, tra l’altro, che non più di 500 persone possano essere destinatarie della Croce al Merito.