Roma, 24 gennaio 2023 – La Diaconia tedesca ha chiesto “cibo sano anche per i poveri”. “Il cibo sano non dovrebbe essere un lusso”, ha spiegato l’importante Organizzazione protestante. “I benefici sociali e i redditi devono essere proporzionati così da permettere a tutti di partecipare a una svolta socio-ecologica agricola e nutrizionale. Le persone con meno risorse, le persone povere dipendono dai prezzi di dumping e quindi dal cibo sotto costo, prodotto in modo non sostenibile. Un danno per loro ed un danno per i produttori e l’ambiente“. Per questo motivo la Diakonie ha partecipato per la prima volta alla manifestazione che si è svolta nelle scorse ore a Berlino. La tredicesima, in occasione della fiera agricola internazionale (la più grande e importante al mondo), Green Week.
Un segnale non da poco se si considera che la Diaconia tedesca è il più grande operatore sociale del Paese. Raggruppa 17 opere diaconali indipendenti, oltre 600 mila lavoratori e lavoratrici e più di 700 mila volontari. Con più di 31 mila strutture e servizi ospedalieri e socio-sanitarie per un totale di 1.174.765 posti letto.
Ecco, quindi, che la richiesta di “una riduzione attiva della povertà” assume il valore di un impegno dai risvolti e dalle ricadute concrete almeno nelle attività che della Diaconia tedesca, sono parte ed espressione.
Per Maria Loheide, del Consiglio per le politiche sociali della Diaconia tedesca, “Sempre più persone non possono scegliere alimenti sani e sostenibili a causa del basso reddito o della povertà”. Ed ancora: “i nostri calcoli dimostrano che: gli stipendi base non sono sufficienti per mangiare in modo sano secondo gli standard della Società Tedesca di Nutrizione. Ed i criteri ecologici non vengono nemmeno presi in considerazione”. Perciò, conclude Loheide: “la diaconia tedesca si aspetta che ogni persona nel nostro stato sociale abbia mezzi sufficienti per mangiare una dieta equilibrata, sana e sostenibile”.
Insieme alla Diaconia tedesca migliaia di persone hanno manifestato per un’agricoltura ecologica e sostenibile. Così, con lo slogan “Siamo stufi!”, oltre 10 mila persone hanno attraversato la Porta di Brandeburgo attraverso il quartiere governativo di Berlino.
All’inizio della manifestazione che rivendica una “Agrarwende” (svolta agraria), un convoglio di quasi 50 trattori si è diretto verso il Ministero degli Esteri nel centro della città. Lì è stata consegnata una nota di protesta con le richieste al Ministro federale dell’Agricoltura Cem Özedemir (Verdi). Il piano in sei punti chiede, tra l’altro, prezzi equi per i produttori, buoni salari per tutti, la fine degli sprechi alimentari e un’equa distribuzione della ricchezza nella società.
La mancanza di pioggia, i terreni secchi e i cattivi raccolti dimostrano che la crisi climatica sta diventando sempre più minacciosa, si legge nell’appello alla manifestazione.
Un modello di crescita che distrugge il creato generando nuove povertà e alimentando quelle già esistenti.
“La fame cresce in tutto il mondo e anche in questo Paese (in Germania, ndr), molte persone non sanno più come riempire il proprio frigorifero. Per questo è necessaria una trasformazione socio-ecologica”.
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