Roma, 15 marzo 2023 – Durante gli incontri dei vescovi luterani delle sette chiese regionali, organizzato dalla Chiesa Evangelica Luterana Unita in Germania (VELKD), il cardinale cattolico Kurt Koch ha sottolineato la necessità di lottare insieme per “l’unità di tutti i cristiani nell’unica Chiesa”.
Il 13 marzo scorso, infatti, il prelato cattolico, insieme ai vescovi luterani, hanno riflettuto sulla domanda: “quale unità cerchiamo”.
La prospettiva della Chiesa Cattolica, ha ribadito il teologo svizzero, l’unità è concepibile solo come “comunità confessionale ed ecclesiale”.
“Di conseguenza – come riporta l’ufficio stampa della VELKD – l’obiettivo ecumenico è visto nell’unità visibile nella confessione comune; nei sacramenti celebrati congiuntamente e nella comunione dei ministeri”.
Koch distingue, quindi, il cammino ecumenico nella prospettiva cattolica dal modello della concordia di Leuenberg. Modello giunto oggi a 50 anni, che ha permesso a chiese luterane, riformate e uniate di condividere un percorso di unità visibile e concreto.
Con la Concordia, le Chiese della Riforma hanno dichiarato la loro comune comprensione del Vangelo. Riconoscendosi reciprocamente la giusta amministrazione dei sacramenti e la piena comunione ecclesiale – nonostante i diversi status confessionali.
Per il presidente della VELKD, il vescovo Ralf Meister (Hannover), l’importanza di Leuenberg risiede nella durata della Concordia per il protestantesimo e non solo. Consente “l’unità nella diversità riconciliata” mentre riflette la specificità del cristianesimo che “la gioia nell’unico Vangelo può esprimersi in forme diverse”.
L’ecumenismo nel senso di Giovanni 17:21 – “perché tutti siano uno” – ribadiscono i luterani tedeschi significa innanzitutto unità, non unicità. Paolo, nell’epistola ai Corzinzi usa deliberatamente l’immagine di un unico corpo di Cristo. Dicendo: “Anche il corpo infatti non è composto da un solo membro, ma da molti”.
Tuttavia per il cardinale cattolico Koch, “l’obiettivo ecumenico di una comunità di chiese indipendenti e confessionalmente diverse, così come lo è già nella Concordia, non è invece conciliato con l’immagine biblica della Chiesa come unico corpo di Cristo”.
Per il vescovo luterano Karl-Hinrich Manzke (Bückeburg), “l’apertura che possiamo concederci nel dialogo ecumenico per affrontare anche questioni difficili” è oggi un dato positivo. Questo dimostra “quanto sia resistente il rapporto tra luterani e cattolici romani, rafforzato dalla fiducia reciproca, anche in tempi ecumenici difficili”.
Insieme, il cardinale, i vescovi e le vescove hanno ribadito la speranza che il dialogo tra la Comunità delle Chiese protestanti in Europa (CPCE) e la DPCU sulla comprensione della Chiesa. Dialogo iniziato nel novembre 2022, e che, si spera, porti a un ulteriore chiarimento delle posizioni.
L’incontro tra i rappresentanti delle due Chiese si è concluso con la celebrazione ecumenica nell’abbazia di Loccum, dove il cardinale Koch ha predicato su Romani 8:31 (“Se Dio è per noi, chi può essere contro di noi?”).
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