Roma, 25 aprile 2023 – Numerosi gli ospiti dell’imminente Sinodo della Chiesa Evangelica Luterana in Italia che si terrà a Catania dal 28 aprile al 1 maggio prossimi. Per la prima volta al Sinodo il Vescovo della Chiesa Evangelica Austriaca, Dr. Michael Chalupka.
“Essere sale della terra significa non disperarsi per la piccolezza delle nostre Chiese della diaspora, ma vivere con coraggio l’avventura protestante in un ambiente non evangelico”.
Questo in sintesi l’incoraggiamento che arriva da Chalupka, intervistato dal responsabile della nostra comunicazione, dr. Gianluca Fiusco.
Buona lettura.
D: Lei parteciperà per la prima volta al Sinodo della CELI: quale è la motivazione che l’ha spinta ad accettare questo invito?
Chalupka: Fin dal mio insediamento, nel settembre 2019, era già in programma un incontro con la Chiesa Evangelica Luterana in Italia. Tuttavia molti appuntamenti, dalle giornate di Graz, così come la visita al Sinodo della CELI, hanno subito gli effetti del COVID. Ecco perché oggi sono ancora più felice di poter visitare una parte di quella che considero la nostra chiesa vicina del sud. Personalmente, ho provo poi una grande vicinanza e amore per il protestantesimo in Italia. Tra il 1985 ed il 1987 ho collaborato nel lavoro del “Centro ecumenico d’Agape” fondato da Tullio Vinay.
D: Le sfide per i luterani di oggi sono enormi. Il calo degli iscritti alla chiesa, la crisi climatica, la guerra in Europa. Come affrontate queste sfide in Austria?
Chalupka:Dal 2019, nella Chiesa Evangelica austriaca è in atto il processo “Vivere il Vangelo”. Si tratta di una sperimentazione di nuove forme di vita comunitaria in più di 120 parrocchie. L’obiettivo è la cooperazione nella regione, lavorare in gruppo e approfondire la nostra identità austriaca come chiesa della diaspora. L’anno precedente, il 2022, è invece stato all’insegna dell’integrità del creato. Il Sinodo Generale delle Chiese Luterane e Riformate in Austria ha adottato un documento di politica teologica su questo tema che sta per essere attuato un nuovo approccio di protezione del clima con obiettivi vincolanti.
D: In che misura una chiesa deve impegnarsi o rimanere fuori dai principali temi dell’agenda politica?
Chalupka: La proclamazione del Vangelo ha sempre implicazioni socio-politiche. Anche se ciò non significa che queste implicazioni siano congruenti con le opzioni politiche dei partiti.
D: Lei è stato anche capo della Diaconia austriaca: quanto è importante l’azione diaconale oggi, soprattutto alla luce dei gravi problemi sanitari e sociali che minacciano le nostre società in Europa?
Chalupka: Chiesa e diaconia sono inseparabili. Una Chiesa senza impegno diaconale è impensabile quanto una diaconia che perde il suo fondamento spirituale. Ma la diaconia è più di un semplice aiuto, è essa stessa una comunità spirituale di sorelle e fratelli.
D: Nel 2023 ricorre il 50° anniversario della firma della Concordia di Leuenberg: si tratta di un documento immutabile o è possibile e necessario un aggiornamento?
Chalupka: La Concordia di Leuenberg è un documento storico che ha ancora bisogno di essere riempito di vita e fornisce preziosi impulsi per l’unità del protestantesimo nella sua diversità. La sostenibilità della Concordia nell’approccio ecumenico è un punto che va misurato nel confronto con la Chiesa Cattolica Romana.
D: Cosa si augura nella cooperazione con la CELI in futuro?
Chalupka: Mi piacerebbe vedere uno scambio più profondo su cosa significa essere una chiesa nella diaspora e su come le Comunità cambiano accogliendo le persone che arrivano da noi come rifugiati o migranti.
D: La Sicilia è una delle porte d’accesso all’Europa. Ancora oggi si registrano numerosi arrivi di rifugiati. Come possono i paesi europei diventare più capaci di agire sul tema della migrazione?
Chalupka: Con il programma “Corridoi umanitari”, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia ha sviluppato un modello che indica la strada da seguire. Affinché l’Europa possa adempiere agli obblighi previsti dalla Convenzione di Ginevra, ha bisogno di ingressi legali, di procedure d’asilo corrette e di un meccanismo di accoglienza che responsabilizzi tutti i partner dell’UE. Inoltre, ha bisogno soprattutto di un modello di immigrazione regolare nel mercato del lavoro per contrastare la carenza di manodopera e prevenire lo sfruttamento del lavoro nero.
D: Anche in Italia ci sono molte minoranze sociali, sessuali e culturali che subiscono vecchie e nuove forme di discriminazione. Che ruolo può avere la Chiesa nel superare queste discriminazioni?
Chalupka: In quanto chiese di minoranza, è necessario non isolarsi, ma riconoscere il pluralismo come una ricchezza e parlare contro qualsiasi discriminazione nei confronti di altre minoranze.
D: Il motto del Sinodo luterano italiano di quest’anno sarà: Voi siete il sale della terra. Cosa pensa questo possa significare concretamente nella vita di tutti i giorni?
Chalupka: La vita dovrebbe avere un sapore migliore quando si entra in contatto con il Vangelo. Ovunque e attraverso chiunque.
D: Quali sono aspettative con cui si accinge a partire per Catania?
Chalupka: Mi aspetto una chiesa vivace nella diaspora, che non si disperi per la sua piccolezza, ma che viva con coraggio l’avventura protestante in un ambiente non evangelico.