Roma, 16 marzo 2024 – Nei giorni scorsi il Consiglio della Comunione delle Chiese protestanti in Europa (CPCE) è intervenuto in vista delle elezioni europee che si svolgeranno dal 6 al 9 giugno 2024.
Il Consiglio CPCE auspica un “dibattito equo sul futuro dell’Europa“, chiedendo ai candidati di privilegiare la cooperazione ed il dialogo, anziché la polarizzazione.
Il Consiglio che rappresenta le Chiese protestanti ha perciò presentato una ampia e impegnativa dichiarazione ribadendo la fondamentale importanza che i cittadini europei partecipino ai processi democratici.
Partecipare per costruire il futuro
Per la Comunione delle Chiese protestanti in Europa la “costruzione della democrazia europea” dipende innanzitutto da una “migliore affluenza alle urne” quale buon segnale “per il futuro dell’Unione“.
Ogni persona può assumersi la responsabilità che in Europa si rafforzi la democrazia contribuendo così a diffondere la speranza. Privilegiando, nella scelta elettorale, politiche e persone che, nella società civile, si sono impegnate a favore dell’UE come comunità di valori, solidarietà.
La dichiarazione del Consiglio appare come un vero e proprio manifesto per un’Europa diversificata, sostenibile e sociale, ed assume perciò una forza nuova nel panorama delle dichiarazioni delle Chiese protestanti nel vecchio continente.
Preoccupazione ma non paura
Le vicende che la cronaca ha descritto fino ad oggi, caratterizzate dal crescente populismo e dalla polarizzazione nelle società, con forme di estremismo che ripropongono vecchie e nuove forme di razzismo, antisemitismo e nazionalismo, preoccupano le Chiese protestanti europee.
Una preoccupazione che non può, comunque, sfociare in paura quanto nella necessità di bilanciare gli interessi, ribadire la partecipazione e rafforzare la pacifica coesistenza non solo all’interno degli Stati, ma anche oltre i confini dei diversi Paesi che compongono l’Unione Europea-
Proprio in questa fase storica, nella quale la Comunione è impegnata nella preparazione dell’Assemblea Generale a Sibiu/Hermannstadt/Nagyszeben in Romania.
Comunione sinonimo di diversità riconciliate
Il Consiglio della Comunione delle Chiese protestanti sottolinea inoltre quanto le 96 Chiese che ne fanno parte rappresentino una “comunità diversificata” che collega tutta l’Europa: da est ad ovest, da sud a nord.
Una comunità che sperimenta, “attraverso la discussione, il confronto reciproco e la ricerca comune del compromesso” che aiuta “a crescere insieme“.
Impegno e annuncio
La dichiarazione, quindi, non si ferma ad auspicare la partecipazione, né ad enunciare la preoccupazione delle Chiese protestanti. Si spinge oltre esplicitando che la necessità di essere presenti nel dibattito pubblico è strettamente connessa al tema della prossima Assemblea Generale e riguarda l’annuncio dell’epistola agli Efesini: “nella luce di Cristo – chiamati alla speranza”.
Perciò, sottolinea la dichiarazione, “vogliamo portare in Europa la speranza che deriva dalle nostre esperienze” facilitando miglioramenti nella convivenza reciproca.
Approfondimenti È possibile scaricare il testo della dichiarazione nella traduzione a cura dell'ufficio comunicazione della CELI, in italiano qui. Qui la dichiarazione ufficiale (in inglese).