Roma, 23 aprile 2024 – Dal 2010, le Chiese membro della Federazione Luterana Mondiale (LWF) in Europa cercano di esprimere il significato centrale della loro diaconia in relazione alla crescente diversità e alla crescente disuguaglianza nella società.
Anni di studio e approfondimento, azione sul campo per verificare l’efficacia delle migliori pratiche e delle sfide per la trasformazione della società.
La diaconia luterana in Europa ha così messo a punto un programma di apprendimento per creare spazi più aperti, accoglienti e sicuri per le persone considerate “altre”, “diverse”.
Il 2024 sarà l’anno nel quale questo programma verrà sviluppato in diversi moduli. Così come emerso nei giorni scorsi a Budapest (Ungheria), nel corso dell’incontro del gruppo di lavoro del Processo Diaconale Europeo della Federazione Luterana Mondiale (LWF).
Sperimentare, cercare la convivialità, riflettere sulla pratica e lavorare per il cambiamento. Questi i temi in gioco per sostenere le chiese nella loro azione sociale concreta.
Con una attenzione particolare ai pregiudizi personali e alle strutture della società, sottolineando al contempo gli insegnamenti biblici come linee guida per creare società inclusive.
La convivialità – l’arte e la pratica di vivere insieme in comunità – è il tema centrale del processo che coinvolge le chiese membro della LWF in Europa.
Il nuovo programma di apprendimento è un invito ad approfondire la comprensione e a mettere in atto un cambiamento positivo: Cosa significa per me cambiare? Cosa significa per noi cambiare? Un cambiamento che ha a che fare con la Chiesa e con la società di cui facciamo parte.
Accogliere i rifugiati
Nel corso dell’incontro a Budapest, i membri del gruppo di lavoro hanno visitato il centro comunitario Dévai Fogadó della Chiesa evangelica luterana in Ungheria (ELCH).
Gestito dalla congregazione locale con il supporto di volontari, il centro fornisce a circa 5.000 rifugiati ucraini diversi servizi. Corsi di lingua, programmi educativi, assistenza economica, campi per bambini e sostegno spirituale.
In riferimento alle critiche che vengono rivolte a chi apertamente offre sostegno ai rifugiati non solo dall’Ucraina, i luterani ungheresi confermano quanto sia difficile oggi mantenere questa posizione e questo equilibrio, “ma la Chiesa è chiamata a essere diversa“.
In Ungheria, dicono i luterani locali, “chiunque si sia comportato bene nei confronti dei rifugiati o delle persone in movimento è stato trattato come un traditore e una minaccia per la cultura cristiana“.
La lente della speranza
Tuttavia la migrazione e il movimento non sono la crisi. La crisi sta nel motivo per cui le persone hanno dovuto spostarsi e nel modo in cui le Chiese hanno risposto.
Il Processo Diaconale Europeo è perciò un chiaro invito alla riflessione collettiva più profonda sull’essere vicini gli uni agli altri.
Questo impegno diaconale, confermano i luterani europei, quando condiviso e agito, diventa stile di vita che consente “davvero vedere il mondo attraverso la lente della speranza” che permette la “costruzione insieme di un futuro migliore”.
Katariina Kiilunen, che coordina i lavori del Processo Diaconale Europeo, ha perciò espresso la speranza che il programma di apprendimento “sostenga le Chiese membro della LWF nella visione condivisa di costruire comunità accoglienti e accessibili, in cui il significato di prossimo sia ampliato per abbracciare e accettare gli altri e per includere la dignità di ogni essere umano“.
Tutte le risorse per il nuovo manuale del programma di apprendimento saranno preso disponibili online. I moduli per le diverse sezioni saranno preparati come file scaricabili che potranno essere tradotti localmente in altre lingue. Il programma è destinato a gruppi comunitari, operatori diaconali, volontari e persone che stanno studiando diaconia o il ministero sociale e pastorale.
Approfondimenti Articolo della FLM, qui (in inglese)