Roma, 4 settembre 2024 – Dopo 30 anni di attività al servizio della comunità ecumenica dell’America Latina e dei Caraibi, ALC news chiude.
L’agenzia stampa, tra i cui partner compaiono anche i LUC (Luterani uniti per la Comunicazione), nelle scorse ore ha diffuso i suoi ultimi aggiornamenti.
In una nota pubblicata sul loro sito si legge: L’amore verso la causa delle organizzazioni giornalistiche religiose si unisce al sogno storico di una grande patria nel territorio che ci unisce come America Latina e Caraibi, e vive! Vive oltre i nostri cuori, in tutti gli scontri con i fondamentalismi di ogni tipo che sfruttano i mass media con la decostruzione dei diritti umani, le minacce alla dignità e la necessità di narrazioni alternative, quelle che non si alimentano con l’odio e non alimentano il nemico attraverso lo scontro. Vive nelle voci che lottano per i diritti, nelle voci a favore delle vittime e a favore dei vulnerabili. Ma le costruzioni umane vanno e vengono, e dobbiamo ricostruirle.
Un poco di storia
L’Agencia Latinoamericana y Caribeña de Comunicación (ALC news) è stata fondata 30 anni fa nella città di Quito, in Ecuador, per iniziativa del Consiglio Latinoamericano delle Chiese (CLAI), dalla Conferenza Cristiana dei Caraibi (CCC), dell’Associazione Mondiale per la Comunicazione Cristiana-Regione America Latina e Caraibi (WACC-ALC), il Consiglio delle Chiese Evangeliche Metodiste dell’America Latina e dei Caraibi e – appunto – dai Luterani Uniti per la Comunicazione (LUC).
Questo ambizioso progetto aveva due sedi centrali: Perù e Argentina, più di 25 corrispondenti, un redattore regionale nei Caraibi e un pubblico in tre lingue.
ALC news, col tempo, si è fatta conoscere ed apprezzare fino a diventare uno strumento di informazione cristiana ed ecumenica autorevole, indipendente e plurale. Attenta alle riflessioni su diversità e pluralità, ALC news ha reso visibili le battaglie delle donne anche nelle Chiese, della giustizia climatica, dei popoli indigeni e dei diritti umani in Sudamerica.
In tutti questi anni è stato uno spazio di incontri, di connessioni, di un programma condiviso per il movimento ecumenico regionale.
L’attuale consorzio era composto, tra altre e altri, dalla Fondazione Luterana della Diaconia in Brasile, ente diaconale della Chiesa Evangelica Luterana del Brasile (IECLB) appartenente alla Federazione Luterana Mondiale (LWF).
Cosa accade adesso?
ALC News ha deciso di chiudere come istituzione e, al tempo stesso, ha avviato una riflessione insieme a tutti i partner attuali sulle sfide in corso e per il prossimo futuro. Il 27 settembre alle ore 19,30 (fuso orario Argentina/Brasile) si terrà il webinar dal titolo “Le sfide future della comunicazione ecumenica in America Latina e nei Caraibi”.
Il restringimento degli spazi di comunicazione nelle Chiese e al servizio delle Chiese è un tema che non riguarda solamente il Sudamerica.
Come per altre simili esperienze, infatti, ALC news era nata a seguito di ingenti tagli e finanziamenti che, negli anni ’90, avevano portato molte Chiese a chiudere i loro programmi di comunicazione.
Sembra paradossale ma lo stesso rischio si corre oggi, proprio in una società iperconnessa, che, come recentemente denunciato dall’Associazione Mondiale della Comunicazione Cristiana (WACC), è messa in crisi dai tentativi sempre più frequenti e profondi di cospirazione alimentati dai social media.
Un tema, quello della comunicazione delle e nelle Chiese, che spesso rimane tra i pochi spazi di informazione, pluralismo e libertà sia nei Paesi con più forte restringimento delle libertà sociali e civili, ma anche nelle democrazie in affanno che vivono con maggiore tensione l’esplosione dei consensi nei confronti delle forze estremistiche.
Una riflessione per noi
L’esperienza di ALC news, benché distante geograficamente, è prossima a noi per molti elementi e descrive non soltanto il positivo impegno ecumenico nella comunicazione religiosa tra più Chiese e più Paesi e in più lingue, ma anche la fragilità di simili strutture se non supportate efficacemente dalle Chiese.
Generalmente l’impegno delle Chiese nello spazio dell’informazione non è immune da criticità oltre che da ricadute indubbiamente importanti.
Affrontare le sfide della comunicazione moderna è faticoso. Sia per l’impegno professionale, tecnico e tecnologico che queste richiedono. Ma anche perché spesso l’impegno nella comunicazione viene vissuto come una esperienza ancorata a forme e strutture del passato.
In ambito protestante e luterano, poi, si è spesso al centro di spinte contrapposte tra le nuove forme di comunicazione e quelle legate al fondamentalismo religioso. Con compiti di attenzione, cura, cernita, verifica anche dell’ingresso di fake news in ambito religioso e teologico.
Recentemente la Segretaria della LWF, Anne Burghardt, ha sottolineato la necessità che le Chiese si impegnino nello spazio pubblico (ne parliamo in questo articolo).
Burghardt in occasione della seconda consultazione di partenariato missionario in Finlandia, ha ribadito quanto sia vitale per le chiese mantenersi attive o attivarsi nello spazio pubblico, sostenendo “iniziative pubbliche per rafforzare il dialogo e non la contrapposizione polarizzata; proteggere la dignità umana e mostrare solidarietà“.
Tanto più in un tempo nel quale, vedendo ridursi i membri di Chiesa, si è portati a ragionare in una prospettiva di ripiegamento nella quale, tuttavia, il rischio non è soltanto quello di condannarsi all’irrilevanza ma ad un tremendo silenzioso isolamento.
Foto e credits
Copertina: partecipanti all'assemblea continentale di ALC News nel 2018 a San Paolo, Brasile; (al centro) la direttrice di ALC Claudia Florentín Mayer e il direttore esecutivo di ALC Leonardo Félix. ©Leonardo Félix