Roma, 7 gennaio 2025 – Con queste parole, tratte dalla prima lettera ai Tessalonicesi al capitolo 5, siamo invitati e invitate ad esplorare, con curiosità, le possibilità che il nuovo anno ci offrirà. Con curiosità, ma anche con coraggio.
Il verso apre l’edizione sia l’edizione italiana che quella tedesca delle “Losungen”, Un giorno, una parola, ma anche la 58ma raccolta dei sermoni per il 2024/25 della Chiesa Evangelica Luterana Unita in Germania (VELKD).
Nessun incoraggiamento caloroso come “Tu sei un Dio che mi vede” (2023), nessun modello poetico come “Tutto ciò che fai sia fatto nell’amore” (2024).
Il verso di quest’anno, per Stephan Schaede (Capo dipartimento VELKD e vicepresidente dell’Ufficio ecclesiastico dell’EKD), sembra quasi come il motto di una società di ingegneria: “Testa tutto e conserva ciò che è buono!“.
Siamo forse di fronte a “una sorta di prova di fede”? San Paolo si sta forse proponendo come “sovrintendente religioso”?
Se lo intendesse in questo modo, spiega Schaede, la Chiesa avrebbe già perso. Un significato diverso emerge quando l’accento non è posto sul “test” ma su “tutto”. Come cristiani e cristiane siamo quindi invitati e invitate a sperimentare, sfogare la nostra creatività ed esplorare le possibilità che incontriamo e incontreremo nel cammino nel nuovo anno.
Un impulso di speranza, quindi, che ben si associa all’esortazione dell’epistola agli Efesini (cap. 5): “guardate dunque con diligenza a come vi comportate; […] recuperando il tempo perché i giorni sono malvagi“.
Esaminare tutto, conservare ciò che è buono…recuperando il tempo. Cioè approfittando del tempo che abbiamo, che ci è dato, come la promessa che le cose buone arriveranno.