
La Chiesa Evangelica Luterana condanna l’attacco all’ospedale Al-Ahli a Gaza
La CELI condanna l’attacco all’ospedale Al-Ahli a Gaza ed esprime la sua solidarietà alle vittime, ai medici e alle famiglie coinvolte.
Ferma condanna della CELI per l’attacco all’ospedale Al-Ahli di Gaza
La Chiesa Evangelica Luterana esprime la sua ferma condanna per l’attacco aereo israeliano che, nelle scorse ore, ha colpito l’Ospedale Al-Ahli di Gaza City. Chiamato anche “Ospedale Battista”, si tratta dell’ultima struttura sanitaria pienamente operativa nel nord della Striscia di Gaza. L’assalto, avvenuto nella notte tra sabato e domenica, ha causato la distruzione del reparto chirurgico e della centrale di ossigeno per le terapie intensive, mettendo a rischio la vita di pazienti già gravemente feriti.
Un attacco inaccettabile
L’ospedale Al-Ahli, gestito dalla Diocesi Anglicana di Gerusalemme, è un simbolo di speranza e cura in un territorio devastato da mesi di conflitto. Questo non è il primo attacco subito dalla struttura: si tratta del quinto bombardamento dall’ottobre 2023. Nonostante le affermazioni delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) secondo cui l’edificio ospitava un “centro di comando di Hamas”, nessuna prova concreta è stata fornita, e le organizzazioni umanitarie continuano a denunciare la sistematica distruzione delle infrastrutture mediche a Gaza.
La Chiesa Evangelica Luterana si unisce alla comunità internazionale, alla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, all’Unione Cristiana Evangelica Battista nel condannare questi attacchi, che violano il diritto internazionale umanitario, il quale protegge espressamente ospedali e personale medico. David Lammy, ministro degli Esteri britannico, ha definito l’attacco “deplorevole”, sottolineando come gli attacchi israeliani abbiano “completamente degradato l’accesso alle cure mediche a Gaza”.
Solidarietà alle vittime e al personale sanitario
Mentre le autorità di Gaza segnalano che non ci sono state vittime dirette a causa del bombardamento, un bambino gravemente ferito è morto durante la frettolosa evacuazione, poiché i medici non hanno potuto fornirgli le cure necessarie. Dal pronto soccorso dell’ospedale descrivono scene raccapriccianti:
“Era straziante e doloroso. Vedevi pazienti camminare a piedi o essere portati via sui letti, con il terrore dipinto sui loro volti. Donne e bambini urlavano e piangevano.”
L’ospedale, che prima dell’attacco trattava tra i 300 e i 500 pazienti al giorno, è ora completamente inabile a operare, lasciando migliaia di persone senza accesso a cure mediche essenziali.
La crisi umanitaria si aggrava
Oltre alla distruzione degli ospedali, Gaza sta affrontando una crisi umanitaria senza precedenti. L’assedio israeliano ha bloccato l’ingresso di aiuti alimentari e medici, lasciando la popolazione senza cibo, acqua e medicine. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha denunciato che due missioni mediche urgenti, tra cui una diretta all’Ospedale Al-Ahli, sono state bloccate dalle autorità israeliane.
Samer Attar, un medico statunitense in servizio all’Al-Ahli, ha dichiarato:
“La gente qui è esausta, affamata, ferita non solo fisicamente ma anche psicologicamente.”
Non abbassare l’attenzione
La Chiesa Evangelica Luterana si unisce alle voci di condanna globale contro questi attacchi e ribadisce il proprio impegno per la pace e la giustizia, pregando e agendo per la fine delle violenze affinché la dignità umana sia rispettata.