Roma, 13 settembre 2024 – Avvenne di mattina: il 17 settembre del 1524. Caspar (Kaspar) Tauber percorse la via lungo le rive del Danubio e raggiunse il luogo dell’esecuzione.
Lungo la strada ringraziò Dio per averlo potuto servire conoscendo la sua Parola. Prima della sua esecuzione pregò con Gesù: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito”.
Il potere della Parola e delle parole
L’avvio della Riforma protestante diede la possibilità agli scritti di Martin Lutero di diffondersi ampiamente, anche se spesso clandestinamente, in diverse parti d’Europa.
Così raggiunsero rapidamente Vienna ed il tipografo Hans Singriener provvide a ristamparli. Non poche persone colsero l’occasione per cominciare a manifestare il loro disappunto nei confronti della Chiesa cattolica. Tuttavia la maggior parte rimase alle critiche superficiali, alle forme.
Pochi colsero invece il senso profondo del messaggio luterano. Tra questi, appunto Caspar Tauber. Un anonimo mercante di stoffe proveniente probabilmente dalla Moravia meridionale. Viveva a Vienna dal 1511.
L’impegno fa la differenza
Decise così di approfondire quegli scritti e di pubblicare un libro in cui, non solo sottolineava gli abusi nella Chiesa, ma si proclamava un sostenitore del sacerdozio universale dei credenti.
Lo scritto di Tauber è andato perduto ma è probabilmente questa presa di posizione che gli valse l’arresto, le torture e l’accusa di eresia.
Più volte gli fu chiesto di ritrattare e venne persino eretta una impalcatura dinanzi alla Cattedrale di Vienna cui, per tre domeniche di fila, Tauber sarebbe dovuto arrivare a capo scoperto, piedi nudi, una corda al collo e una candela accesa in mano per testimoniare il suo pentimento pubblicamente.
Ma Tauber non abiurò. Anzi disse che la parola di Dio era dalla sua parte e che voleva restare fedele a quella Parola: morire in essa e in essa guarire. Venne così condotto alla Gänseweide a Erdberg condannato a morte, decapitato ed il suo corpo bruciato.
Un ricordo potente
Dal 15 al 17 settembre numerose saranno le iniziative che ricorderanno Caspar Tauber, martire luterano in Austria.
Sebbene oggi queste vicende siano consegnate alla storia, la testimonianza di Caspar Tauber ci ricorda non solo l’importanza della libertà, ma anche quanto impegno richieda la difesa della libertà.
Libertà che investe anche la sfera religiosa delle nostre società. “Un bene prezioso – come sottolineato dalla Chiesa evangelica luterana di Vienna in ricordo di Tauber – che deve essere continuamente rafforzato in una città come Vienna, con la sua diversità di fedi”.
Anche se non tutte le opinioni di Tauber erano in linea con gli insegnamenti di Lutero, Tauber è considerato uno dei martiri luterani in Austria.
Lutero stesso, all’indomani della sua morte, ne prese nota e, l’anno successivo, veniva pubblicato un inno per ricordarne il martirio: “In Dio ho sperato, perciò non avrò paura di ciò che l’uom mi farà” (In Gott hab ich gehofft, ich werde nicht fürchten, was mir tun wird der Mensch).