Roma, 22 luglio 2024 – La Conferenza delle chiese europee (KEK) ed il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) hanno esitato una prima bozza di revisione della Charta Oecumenica.
Il documento che contiene le linee guida per accrescere la cooperazione tra le Chiese cristiane.
Al tempo stesso, dal primo luglio scorso e fino al 15 ottobre, sarà possibile partecipare al processo di consultazione per condividere commenti, reazioni e suggerimenti di emendamenti al testo.
La prima bozza di lavoro, quale proposta di superamento della versione in corso della Charta Oecumenica vigente, è disponibile online qui in inglese.
Gli organi decisionali della CEC e del CCEE hanno affidato questa bozza ad un processo di consultazione. Processo nel quale dovrebbero emergere ulteriori aggiornamenti e miglioramenti del testo.
L’invito della KEK è che le Chiese membro, in tutte le loro articolazioni, partecipino a questo processo di revisione. E agli appuntamenti di confronto e discussione sulla bozza che, oltre il 15 ottobre, andrà alla firma per l’adozione nel 2025.
A questo scopo è stato organizzato un evento online per “promuovere il processo di consultazione della nuova Charta Oecumenica”. L’evento si svolgerà il 4 settembre 2024, dalle 15:00 alle 16:00 (CEST).
L’iniziativa si propone di informare i rappresentanti della KEK sui progressi in corso incoraggiandone la partecipazione al processo di consultazione.
L’incontro fornirà informazioni sui punti chiave nei quali il processo di revisione si è concentrato. Fino ad aggiornamenti ricevuti entro il 4 settembre prossimo.
Per il pastore battista Luca Maria Negro, già presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, la nuova bozza sembra aver colto in pieno lo spirito originale della Charta Oecumenica.
«Al centro – continua Negro nella sua rubrica “Il cammino verso l’unità” del 21 luglio durante la trasmissione “Culto evangelico”, ripresa sul NEV – continuano ad esserci gli impegni concreti, che sono diventati, dai 26 originali, ben 55: più del doppio. Il testo rivisto tiene conto di molte delle critiche che a suo tempo erano state fatte alla Charta, per esempio includendo l’impegno a pregare insieme per l’unità (nella versione del 2001, nonostante il titolo del paragrafo fosse “pregare insieme“, il relativo impegno parlava solo di “pregare gli uni per gli altri e per l’unità dei cristiani”)».