Roma, 19 aprile 2024 – Meno emissioni di CO2 e più biodiversità. Questo è l’obiettivo della Chiesa evangelica-luterana danese (Chiesa del popolo) come organizzazione che agisce prendendosi concretamente cura del pianeta.
Nel 2020 il Paralmento danese ha approvato una legge, Climate Act, il cui obiettivo è ridurre del 70% le emissioni di CO2 entro il 2030.
Così la Chiesa danese ha appena completato il più grande studio sul clima in Danimarca tracciando l’impatto che le attività ecclesiastiche hanno attualmente sul clima e come poter ridurre le emissioni di CO2 favorendo l’aumento della biodiversità. (leggi qui i risultati, in danese)
La mappatura fornisce una panoramica completa dell’impronta climatica dell’intera Chiesa di Danimarca e di oltre 1700 comunità indipendenti.
Questa indagine può anche essere utilizzata per misurare l’impatto del lavoro della Chiesa luterana danese sulla transizione verde.
La Chiesa danese, infatti, è la più grande organizzazione della società civile del Paese e il terzo proprietario terriero. Gestisce oltre 4.000 edifici e più di 2.000 cimiteri distribuiti su 11.000 ettari di terreno.
Da dove si parte?
L’indagine non è quindi solo un rapporto. Ma soprattutto uno strumento per il lavoro locale in favore della transizione verde.
Un progetto comune dell’intera Chiesa che richiama l’adozione di comportamenti responsabili a livello locale. Dalle scelte più generali della Chiesa all’acquisto delle lampade nelle chiese o la raccolta della plastica oppure, e ancora, scelte che fin dal principio evitino l’uso di materie inquinanti o difficilmente riciclabili.
L’importanza fondamentale dell’azione locale nella consapevolezza delle dimensioni della Chiesa danese: una grande chiesa nazionale che ha radici popolari e geografiche molto ampie, che amministra risorse ed economie importanti.
La mappatura dell’impronta climatica totale della Chiesa nazionale danese e della biodiversità di tutti i cimiteri del Paese è piaciuta anche alla politica danese, tanto che il Ministro per gli Affari Urbani, Rurali ed Ecclesiastici Morten Dahlin ha confermato si tratti della “più grande mappatura di questo tipo in Danimarca e i risultati danno alla Chiesa Nazionale Danese, con tutti i suoi edifici e terreni in tutto il Paese, una solida base di partenza per contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali nel 2030“.
Oltre la semplice applicazione della legge
Le emissioni di CO2 sono classificate in tre diversi tipi. Le emissioni di CO2 derivanti dal consumo di energia sono chiamate anche emissioni di scopo 1 e 2, mentre le emissioni di CO2 derivanti da tutti gli altri consumi sono chiamate emissioni di scopo 3.
Nel 2022, le emissioni di ambito 3 della Chiesa danese erano cinque volte superiori alle emissioni di CO2 degli ambiti 1 e 2 messi insieme. Ciò è dovuto principalmente alla ristrutturazione e alla manutenzione degli immobili, all’acquisto di attrezzature, ecc. Il 60% di queste emissioni.
Gli obiettivi climatici fissati dal Parlamento danese non includono le emissioni di portata 3. Tuttavia la Chiesa danese ritiene più che valido includerle nel proprio piano d’azione per l’energia verde. Pertanto, il rapporto, che Provice ha preparato per Folkekirkens Grønne Omstilling, si occupa anche di implementare suggerimenti su ciò che le chiese locali possono prendere in considerazione per ridurre le emissioni dell’ambito 3.
Che si tratti dell’acquisto di elettrodomestici, di ristrutturazioni edilizie o di catering, è sempre importante valutare se il consumo è necessario, se è possibile il riciclo e se altre soluzioni hanno un impatto minore sul clima.
Approfondimento LEGGI TUTTO: La Chiesa luterana danese ha mappato per la prima volta il suo territorio (in danese). Comunicato di Provice, qui (in danese). Gli interventi e gli strumenti di lavoro di Folkekirkens Grønne Omstilling qui (in danese).