Roma, 4 luglio 2023 – È in programma per il prossimo 6 luglio al Bundestag tedesco la discussione di tre progetti di riforma dell’eutanasia in Germania.
In Germania il suicidio assistito è regolamentato fin dal 2015 e, nel 2020, la Corte Costituzionale tedesca aveva dichiarato incostituzionale il divieto di promozione del diritto all’eutanasia.
Il 6 luglio, il Bundestag, sarà quindi chiamato a pronunciarsi su tre disegni di legge che intendono regolamentare le forme di “pubblicità” su eutanasia e suicidio assistito.
Il primo disegno di legge prevede il divieto di ogni pubblicità per il suicidio assistito pur consentendo informazioni sulla sua possibilità da parte dei medici.
Il secondo, vuol invece assicurare legalmente il diritto alla morte autodeterminata chiarendo che il suicidio assistito non comporta sanzioni né punizioni secondo la legge. “Per offrire – si legge nelle motivazioni presentate – un quadro giuridico chiaro alle persone intenzionate a porre fine alla loro vita, che hanno formato questo desiderio liberamente e autonomamente nel pieno possesso delle loro facoltà mentali, nonché come persone disposte ad aiutare”.
Il terzo disegno di legge, invece, vuol consentire a coloro che intendono porre fine alla loro vita, e a determinate condizioni, accesso a narcotici letali.
Si tratta di un tema complesso che certamente scuote le coscienze non solo della società tedesca. Tuttavia, per la portata delle decisioni che verranno assunte in Germania, potrebbe avere conseguenze anche per il dibattito e gli orientamenti di altri Paesi europei.
Durante il Sinodo del 2004, la CELI, ha discusso è approvato una specifica delibera sul tema dell’eutanasia (qui il testo completo).
In particolare i luterani italiani che si riconoscono nella CELI hanno riflettuto sull’esistenza umana quale rapporto non esclusivo con se stessi, se stesse. Ma, appunto, in relazione con altre persone, il mondo e con Dio. In questo rapporto con Dio, continua la riflessione della CELI, l’uomo come essere razionale, cosciente di sé, rimane teologicamente incompleto. Per la CELI il dibattito sul “valore della vita umana” è fuorviante. La vita non ha un valore, che in genere si riconosce alle cose, ma una dignità.
Per la CELI, l’eutanasia attiva, il suicidio assistito non sono espressioni della libertà dell’individuo ma annientamento della libertà.
Per la CELI affrontare il tema del fine vita, della morte non può essere un tabù che, alla fine, costringe chi soffre alla solitudine.
Come cristiani – evidenzia la CELI – dobbiamo porci criticamente ed in modo attento di fronte alle richieste che, sotto il manto del progresso e della libertà, tendono alla liberalizzazione della eutanasia attiva.
Nel dibattito odierno si è espresso ufficialmente il Consiglio della Chiesa evangelica in Germania (EKD) che ha semplificato il proprio orientamento sotto il titolo: “Dio è amico della vita”.
Ed è per questo che ha ribadito di essere “fermamente a favore della tutela della vita e di norme giuridiche che perseguano questo obiettivo”.
In questa prospettiva i protestanti tedeschi sostengono l’autodeterminazione dell’individuo in quanto “parte della vita voluta e protetta da Dio”.
Ed è per questo che invocano “norme giuridiche essere orientate all’obiettivo di rafforzare e proteggere la libertà e la responsabilità dell’individuo”.
Forme di pubblicità che influenzino una quanto mai definitiva decisione delle persone sulla loro vita di fatto limiterebbe questa libertà e responsabilità individuali.
Non deve diventare la “norma” sociale togliersi la vita o aiutare altri a farlo – dicono dall’EKD. Né le persone né le istituzioni devono essere obbligate ad assistere il suicidio.
Per la Chiesa Evangelica in Germania, è innanzitutto necessario “un miglioramento sostanziale della prevenzione del suicidio e delle cure palliative per le persone gravemente malate o in fin di vita”. Sono necessarie – si legge nel comunicato diffuso nelle scorse ore – norme legali ed extra-legali, comprese le risorse finanziarie e il rafforzamento della formazione delle professioni mediche, infermieristiche e terapeutiche.
Ma vi è di più. I protestanti tedeschi non chiudono al riconoscimento del suicidio assistito. Seppure in situazioni limite, purché “la possibilità di attuare questa decisione” avvenga “nel rispetto della legge”.
E tuttavia per l’EKD le storie delle persone, che determinano decisioni così gravi, non possono essere colte appieno dalle norme giuridiche.
La libertà nella concezione cristiana – scrive ancora il Consiglio dell’EKD – è sempre una libertà relazionale. Una libertà cioè legata alla responsabilità di fronte alla propria coscienza, agli altri esseri umani e a Dio. A questo serve un clima sociale stabile, senza esclusione o isolamento, e con i migliori servizi di supporto possibili. Alla fine, la vita umana è nelle mani di Dio. Questo è vero anche e soprattutto nel passaggio dalla vita in questo tempo alla vita nell’eternità di Dio.
Glossario Eutanasia, una scelta volontaria della persona la quale esprime al medico la volontà di morire nel momento attuale o in futuro. Si può distinguere in attiva, ovvero il compimento di procedure, azioni che determinano la morte della persona; e passiva, l’astensione dal compiere ulteriori cure. Suicidio assistito, è una procedura in base alla quale il personale medico fornisce al paziente ogni supporto sanitario e amministrativo necessario per consentire al medesimo di porre fine alla propria vita in modo dignitoso, consapevole, autonomo e volontario. La differenza tra eutanasia e suicidio assistito riguarda il soggetto esecutore dell’azione che provoca la morte. Se a determinarlo, su espressa volontà del paziente, è il personale medico-sanitario, si è in presenza di eutanasia. Quando, invece, è il paziente a determinare, in autonomia, la fine della propria vita, si parla, appunto, di suicidio assistito. Accanimento terapeutico, ovvero, quando, dinanzi ad un particolare stato di compromissione della salute del paziente, ci si ostina in maniera irragionevole nella somministrazione delle cure. Bundestag, o Deutscher Bundestag è l’unico organo statale che viene eletto direttamente dal popolo. Perciò è il massimo organo costituzionale della Repubblica Federale di Germania. Detiene il potere legislativo ma elegge anche il Cancelliere, il capo del potere esecutivo, e cioè del Governo federale. Compone la metà dell’’Assemblea federale, incaricata di eleggere il capo dello Stato. Elegge la metà dei giudici della Corte costituzionale federale, il presidente e il vicepresidente della Corte dei conti nonché il Responsabile federale per la protezione dei dati personali e la libertà di informazione. Nei confronti del Governo federale il Bundestag esercita l’importante funzione di controllo. Inoltre il Bundestag costituisce commissioni permanenti, la cui funzione principale è quella di concorrere alla legislazione, e organi speciali come le commissioni d’inchiesta, che servono quasi esclusivamente al controllo dell’operato del Governo federale. Approfondimenti - Nota informativa sulle decisioni all’esame del Bundestag, qui (in tedesco). - Comunicato stampa dell’EKD, qui (in tedesco). - Dichiarazione ufficiale del Consiglio dell’EKD, qui (in tedesco).