Giustizia di genere
La presa di posizione del XXIII Sinodo sulla giustizia di genere
Un modo diverso di pensare. Un modo diverso di parlare. Un modo diverso di agire. Queste sono le richieste su cui la Chiesa Evangelica Luterana basa la dichiarazione che definisce la sua posizione riguardo alla giustizia di genere, approvata a larga maggioranza il 1° maggio nell’ambito del XXIII Sinodo. L’approvazione è stata preceduta, nonostante il formato digitale del Sinodo, da una discussione intensa e molto partecipata.
La presa di posizione è la sintesi di tre anni di lavoro della Commissione di Genere istituita dal Sinodo della CELI nel 2018 e presieduta da Renate Zwick, referente nazionale della Rete Donne CELI. I membri della commissione, quattro donne e due uomini, hanno affrontato il tema da diverse prospettive e con grande sensibilità e responsabilità. Anche le 15 Comunità CELI hanno avuto modo di partecipare tramite un sondaggio.
Il punto di partenza della presa di posizione è la convinzione che vivere in modo consapevole la giustizia di genere è un’espressione della fede cristiana. Il versetto 3:26-28 della lettera ai Galati precede il documento. “Perché siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù. Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù.”
La premessa del documento afferma: “La giustizia di genere costituisce un impegno costante della CELI per una società inclusiva che garantisca pari opportunità a tutte le persone, contribuendo in tal modo a che tutt* possano vivere nel pieno rispetto della dignità personale a prescindere dalla propria condizione (colore della pelle, sesso, stato sociale, fede religiosa).”
Tutta la società è dunque chiamata e obbligata a lavorare insieme per ridurre e condannare nei termini più forti il pregiudizio, l’abuso e la violenza, la discriminazione e l’indifferenza verso il prossimo. Oggi poi non si tratta più solo di una questione uomo-donna. Sostenere e praticare la giustizia di genere, secondo il testo adottato dal Sinodo, è “riconoscere il dono di ogni persona e il suo valore, donne, uomini e persone non binarie…Quando una persona viene discriminata tutta la comunità ne è danneggiata e viceversa, da ogni sforzo per eliminare ingiustizie ne trae beneficio tutta la comunità.”
La giustizia di genere riguarda l’essere umano nel suo insieme e quindi supera ogni categoria. La presa di posizione del Sinodo è quindi una sintesi di una concezione di vita e di un agire secondo una concezione cristiana moderna che va ad esprimersi in una ricerca ed esegesi teologica adatta alle donne e a tutti i generi; nell’uso di un linguaggio culturalmente sensibile, il più possibile inclusivo; nella tutela dei diritti umani; in tutte le attività della chiesa, in tutti gli ambiti che partono dall’accettazione di ogni persona nel suo essere ; nella ferma condanna di tutte le forme di violenza e nell’impegno per la tutela delle vittime; nella promozione del dialogo aperto e della comunicazione non violenta; nella piena ed equilibrata partecipazione di genere in tutte le aree delle chiese luterane nel mondo.