Roma, 14 marzo 2024 – La Federazione luterana mondiale (LWF) ha partecipato ai lavori della 68ma sessione della Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne nel mondo (CSW). Aperta a New York lo scorso 11 marzo, la delegazione della Federazione luterana mondiale (LWF) ha illustrato “i molti modi in cui stanno lavorando per affrontare la povertà, in particolare sostenendo le donne e le ragazze che sono colpite in modo sproporzionato e troppo spesso negate i loro diritti ad una vita con dignità”
Dal reinserimento degli ex combattenti della guerra civile in Colombia, all’erogazione di piccoli sussidi per le donne che desiderano avviare un’impresa in Madagascar. Dal sostegno finanziario e legale per le donne che hanno perso la loro terra nello Zimbabwe ai pacchetti alimentari e igienici di emergenza per i sopravvissuti ai disastri naturali in Cile.
I lavori della Commissione si svolgeranno nelle prossime due settimane, concentrandosi sul tema “affrontare la povertà, rafforzare le istituzioni e finanziare con una prospettiva di genere“.
La rappresentanza della Federazione, composta da persone provenienti da oltre una dozzina di Paesi diversi, ha evidenziato le molteplici esperienze di lavoro svolte per dare potere alle donne nelle comunità di base. Sfidando le pratiche discriminatorie e offrendo formazione professionale o opportunità di lavoro per consentire loro di diventare finanziariamente indipendenti.
Mezzi di sussistenza e trasformazione dei conflitti
Laura Chacón Gonzales, Coordinatrice delle comunicazioni e dell’advocacy della LWF Colombia, ha illustrato i dettagli del progetto quadriennale per la reintegrazione nella società le donne che avevano fatto parte del movimento di guerriglia nella lunga guerra civile colombiana. Un lavoro di formazione nella produzione agricola, strutturato in partenariariati con il settore privato e le cooperative per consentire alle donne di vendere i loro prodotti a prezzi competitivi.
Oltre 2000 le famiglie, comprese donne indigene e afro-colombiane, che hanno beneficiato di questo progetto. Accanto a questo lavoro l’impegno per il rafforzamento dei meccanismi e dei laboratori sulla trasformazione dei conflitti per consentire alle donne di condividere ed elaborare i loro anni nella guerriglia. Con un particolare focus sulle complicazioni di salute subite dalle donne a causa delle sostanze chimiche tossiche utilizzate per distruggere i raccolti di coca, inclusi aborti spontanei e malformazioni dei feti.
Portare i volti delle donne
Altrove in America Latina, la Rev. Sandra Rozenberga-Saavedra, responsabile del ministero delle donne nella Chiesa evangelica luterana in Cile (IELCH), ha sottolineato l’importanza di “portare i volti delle donne”. Ovvero testimoniare la vita e lo status di “donne anziane, molte delle quali soffrono di disabilità fisiche o mentali, alcune delle zone rurali non sono in grado di leggere o scrivere“.
Originaria della Lettonia, Rozenberga-Saavedra ha contribuito a fondare l’Associazione delle teologhe luterane nel suo paese d’origine prima di trasferirsi in Venezuela e poi in Cile nel 2001. In Cile i luterani sono particolarmente impegnati per fornire assistenza sanitaria e istruzione alle donne, comprese due scuole e due asili nido affinché le mamme possano andare a lavorare e diventare economicamente indipendenti. Altri progetti includono pacchetti alimentari e igienici di emergenza per i sopravvissuti a disastri naturali come terremoti, incendi e inondazioni, sempre più comuni in Cile.
Una questione di risorse e di riconoscimento
La delegazione africana, attraverso il racconto della Rev. Dott.ssa Elitha Moyo dallo Zimbabwe e Holiharifetra Rakotondramiadana dal Madagascar, ha chiarito quali numerose sfide le donne e le ragazze africane devono affrontare: soprattutto nelle zone rurali.
Moyo, che funge da rappresentante regionale dell’ELCA per la giustizia di genere nell’Africa meridionale, ha affermato che la maggior parte delle donne “non possiede la terra dove lavora oppure ha un controllo limitato su di essa, quindi può essere loro portata via in qualsiasi momento”. Il governo, ha detto, “dovrebbe imporre misure severe ai leader delle comunità responsabili della distribuzione della terra per garantire che le donne abbiano pari diritti di possesso e controllo della loro terra, indipendentemente dal loro stato civile”.
Rakotondramiadana ha richiamato l’attenzione della Commissione sulla mancanza di opportunità di istruzione e di lavoro per le donne. Anche nella chiesa dove le laureate in teologia spesso non riescono a trovare lavoro nelle parrocchie. “Se una donna sposata vuole continuare gli studi, suo marito potrebbe minacciare di andarsene e di trovare un’altra moglie“, ha detto.
Formazione e istruzione
Ed ancora: in Medio Oriente, il Canadian Lutheran World Relief (CLWR) ha collaborato con la LWF a Gerusalemme per ideare e sostenere un progetto noto come GRIT, o istruzione e formazione tecnica e professionale inclusiva e sensibile al genere in Cisgiordania. Negli ultimi sei anni, il progetto ha sfidato le numerose barriere culturali che le donne devono affrontare attraverso la sensibilizzazione della comunità, oltre a migliorare la qualità della formazione professionale e a lanciare una piattaforma di apprendimento di genere in nove istituti della Cisgiordania.
La Chiesa evangelica luterana in America (ELCA), altro partner chiave della LWF, ha evidenziato un processo chiamato “pensiero progettuale”, in cui le soluzioni devono essere trovate da chi ha bisogni, piuttosto che essere imposte dall’esterno. Un principio ispiratore che dovrà essere tradotto nelle realtà locali dei diversi Paesi e contesti, nella consapevolezza che, mentre si cercano soluzioni condivise, si rimanga incessantemente in ascolto.
Approfondimento Articolo della LWF, qui (in inglese). Messaggio della Segretaria generale del LWF, qui sotto.