Roma, 12 luglio 2023 – Il Parlamento Europeo ha approvato la legge sul “ripristino della natura”. In inglese Nature Restoration Law la legge mira a “ripristinare gli ecosistemi, gli habitat e le specie nelle zone terrestri e marine dell’UE”.
Lo scopo è consentire il recupero a lungo termine e duraturo della biodiversità. Aumentare la resilienza degli ecosistemi oltre al conseguimento degli obiettivi dell’UE in materia di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
Nell’eurozona, al momento, ben l’81% degli habitat naturali sono compromessi o in cattivo stato. Diverse specie di insetti impollinatori sono a rischio estinzione e ancora timide le politiche di riequilibrio tra gli investimenti industriali e quelli per il ripristino ambientale.
Adesso, i Paesi dell’UE hanno due anni di tempo per presentare i propri piani nazionali di ripristino ambientale. Saranno inoltre tenuti a monitorare e riferire in merito ai loro progressi.
Obiettivi vincolanti quindi per gli stati membri. Dal ripristino il 20% delle aree terrestri e marine in modo da fermare la perdita di biodiversità entro il 2030. All’estensione dell’azione a tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050. Un obiettivo per garantire sicurezza alimentare, resilienza climatica e salute e benessere per popolazione, fauna e flora.
Inoltre la Nature Restoration Law esprime la volontà di ridurre pesticidi chimici del 50% entro il 2030. Aumentare le aree protette, oltre l’idea di impedire la perdita di spazi verdi urbani entro programmandone semmai un aumento del 5% entro il 2050.
Fino all’individuazione di almeno il 10% di copertura arborea in ogni città. Oltre la riumidificazione delle torbiere prosciugate per favorire l’assorbimento del carbonio e la rimozione delle barriere fluviali per liberare 25mila chilometri di fiumi in modo da prevenire disastri durante le alluvioni.
A livello economico la legge prevede un investimento per il recupero ambientale che porterà, per ogni euro speso, fra gli 8 e i 38 euro di benefici.
Come cristiani non possiamo che accogliere favorevolmente il voto di oggi del Parlamento Europeo.
Il creato, l’ambiente è il tema del presente ed un impegno per il futuro. Le conseguenze dello sfruttamento territoriale e dell’uso indiscriminato di pesticidi ha spesso compromesso non soltanto gli equilibri dell’ecosistema globale ma anche messo a rischio, nell’immediato, l’equilibrio idrogeologico dei territori.
Come Chiesa Luterana siamo da anni fortemente impegnati in ciò che riteniamo essere parte dei nostri doveri cristiani: la salvaguardia del creato.
La Rete Ambiente, denominata Fede fa futuro, testimonia la centralità di questo impegno così come le azioni condotte nella vita concreta delle Comunità luterane in Italia ad esempio proprio in favore degli insetti impollinatori.
Tuttavia, sottolinea Brünger, “dobbiamo essere consapevoli che questa legge è un compromesso. Certo un passo avanti importante, ma un compromesso che ci pone dinanzi al fatto che abbiamo sette anni fino al 2030”.
“Sette anni – sottolinea le responsabile della Rete Ambiente – in cui sono ancora tanti i target da raggiungere”.
“La questione ambientale – conclude Annette Brünger – è indissolubilmente connessa ad altre questioni: sociali ed economici”.
D’altra parte va rilevato che la legge è stata approvata vedendo acuirsi la polarizzazione e lo scontro politico.
Gli interessi in gioco sono certamente molti e le pressioni sul Parlamento Europeo, i condizionamenti esercitati dai gruppi politici pesano e rischiando di indebolire il cammino dell’Europa su questi temi cruciali.
Glossario e approfondimenti Resilienza, la capacità di reagire di fronte a traumi, difficoltà, ecc. Nella società è la capacità di porre in essere misure collettive capaci di rendere le condizioni di vita sostenibili dinanzi ai cambiamenti dovuti, ad esempio, ai contraccolpi dell’economia di mercato o alle conseguenze del cambiamento climatico. Qui il comunicato stampa del Parlamento Europeo.