Roma, 23 gennaio 2024 – Correva l’anno 1887 quando, alcune donne statunitensi, misero in moto il cambiamento. Uno di quei cambiamenti silenziosi. Carsici. Che si muovono apparentemente sotto traccia. E che permangono.
La Giornata Mondiale di Preghiera (GMP) è stata istituita così. E viene celebrata il primo venerdì di marzo in più di 120 paesi. Quest’anno cadrà il 3 marzo.
Ogni anno, un Paese ha il compito di proporre il tema e la liturgia comuni per l’evento. E quest’anno tocca alla Palestina.
O, meglio, sarebbe toccato alla Palestina perché, dopo gli attentati perpetrati da Hamas il 7 ottobre, sono montate le critiche per denunciare una possibile strumentalizzazione politica del GMP.
In Germania, ad esempio, le critiche si sono fatte pressioni che, creando un precedente, hanno portato alla modifica della liturgia proposta dal gruppo di donne palestinesi. In questione, simboli filo-palestinesi ritenuti troppo evidenti o percepiti come antisemiti.
Anche in Svizzera l’edizione 2024 di questa Giornata è condizionata da queste polemiche. «Da quando si è saputo che quest’anno la liturgia è stata organizzata da donne palestinesi – ha dichiarato Vroni Peterhans, presidente del Comitato Svizzero all’agenzia tedesca Kath.ch – siamo finiti nel mirino degli ambienti cristiani filo-israeliani».
Ciononostante, almeno in Svizzera e differentemente dalla Germania, come riporta l’agenzia Protest.info, il Comitato ha deciso di mantenere i testi preparati dalle donne palestinesi.
“Abbiamo scelto di dare fiducia alle donne dei gruppi di preparazione locali – ha affermato Carola Kneubühler, rappresentante del Comitato per la Svizzera romanda.
Imbarazzo diffuso
Tuttavia la strumentalizzazione, alla fine, si è rivelata essere più in capo ai gruppi di pressione contro che provenire dalle proposte palestinesi.
Con il classico linguaggio felpato tipico delle Chiese, tali strumentalizzazioni sono diventate “preoccupazioni”.
Il rischio denunciato, cioè quello della politicizzazione dell’evento, ha fatto emergere quindi un certo imbarazzo da parte delle Chiese. Un imbarazzo legato alla difficoltà a prendere posizione. A prendere posizione non a favore o contro Israele o Hamas, quanto a difesa della libertà delle Chiese di rispondere all’invito del Vangelo di Matteo: il vostro parlare sia: “Sì, sì; no, no”; poiché il di più viene dal maligno.
La cronaca di questi eventi scuote le Chiese, quindi, venendo pressoché ignorata dall’informazione. Sembra persino unica nella storia recente.
In realtà, come ha spiegato la Chiesa Evangelica Riformata Svizzera (EERS) in un documento pubblicato a dicembre, già trent’anni fa, proprio con la Palestina tra gli organizzatori della GMP, vi furono accesi dibattiti e tensioni importanti nelle Chiese.
Nella liturgia di quest’anno si troverà, ad esempio, la parola nakba (catastrofe) che richiama per i palestinesi l’esodo forzato del 1948.
Ed ancora il simbolo delle chiavi, indossato dalle donne nell’illustrazione all’appuntamento del 3 marzo prossimo. Segno della speranza del ritorno a casa in una terra contesa.
Possiamo, però, essere così ciechi da rendere l’occasione di un tempo di preghiera, il preludio per i pregiudizi, le polemiche, le paure?
La vicenda che sta insanguinando Gaza ha fatto emergere la nostra impreparazione dinanzi ai mali del mondo.
Mali di cui ci dovremmo occupare perché evidenziano le ferite che l’agápe di Cristo ci chiama a prenderci cura.
Mali che ci turbano. Che pongono domande, esigono riflessioni, esprimono preoccupazioni.
Mali che non ci lasciano sereni ma verso i quali siamo chiamati ad andare incontro senza fuggirli perché a questo siamo chiamati.
L’occasione della prossima giornata mondiale di preghiera, quindi, esige da noi un tempo di ascolto. Perché la preghiera, prima di farsi parola e voce, è ascolto. Senza pregiudizio.
Glossario e approfondimenti In Italia l’organizzazione della GMP, fin dal 1994, è affidata alla FDEI (Federazione Donne Evangeliche in Italia). Dal 1999 è diventato un Comitato Nazionale a tutti gli effetti. È composto da donne di varie confessioni cristiane: cattoliche, metodiste e valdesi, luterane, avventiste, ortodosse (Chiesa Ortodossa del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli), dell’Esercito della Salvezza in Italia. Per mettersi in contatto con il comitato nazionale GMP Italia si prega di scrivere a: gmpitaliana@gmail.com - Lettera di presentazione della GMP 2024, qui. - Informazioni sul contesto, qui. - L'opera pittorica che accompagna la GMP2024, qui. - Studio biblico sul testo della GMP2024, qui. - Animazione per i bambini sul tema della GMP2024, qui. - Padre nostro in aramaico, qui. - Sito web in italiano sulla GMP, qui.