31 ottobre 20224 – I libri di storia, a scuola e in Italia, generalmente trattano l’argomento con rilevanti interventi di sintesi se non con superficialità. Tuttavia il tratto comune che viene riportato sempre o quasi, parla dell’affissione delle tesi come dell’evento da cui è iniziata la Riforma di Martin Lutero.
Talvolta cambiano i dettagli del luogo di affissione ma, indipendentemente, da quest’ultimo e dal modo in cui Martin Lutero ha diffuso le sue 95 tesi – inchiodandole alla porta della chiesa del castello di Wittenberg, pubblicandole su una bacheca o inviandole per lettera – il risultato è stato un impulso significativo verso la libertà.
Il 31 ottobre le Chiese protestanti (Luterane e Riformate) ricordano questo giorno con la celebrazione di iniziative e culti speciali. Ma cosa rappresenta davvero la Riforma? E quale intuizione fondamentale ebbe Lutero tanto da influenzare e trasformare il cristianesimo?
Un nome “programmatico”
Forse non tutti sanno che… Martin Lutero non è sempre stato chiamato così. Per metà della sua vita, fin dalla nascita, portò il nome Martin Luder. Nel frattempo si fece chiamare anche Eleuterio. Perché ha cambiato nome? Cosa c’è dietro questi cambiamenti? Attualmente si ritiene che la forma greca Eleutherios – derivata da ‘eleutheros’ “libero” – abbia causato il passaggio da Luder a Lutero. Ma su questa ipotesi le fonti non sono concordi.
Ciò che è più importante è che Lutero parlò per tutta la vita il cd. basso tedesco usandolo per le sue pubblicazioni. Ciò gli tornò utile anche durante la traduzione della Bibbia1.
La Riforma come accettazione dell’imperfezione
Perciò non è un caso che la Riforma luterana ponga tra i punti cardini della sua nascita la libertà del Cristiano intesa non come possibilità di fare quel che si vuole ma come liberazione dalla paura del giudizio, della condanna, di tutti quegli insegnamenti che riducevano la fede al terrore dell’inferno. Lutero, pure inizialmente preso da simili paure, trovò liberazione nel concetto che l’amore di Dio accetta ogni persona, con le sue imperfezioni.
La giustificazione dell’essere umano attraverso la grazia e mediante la fede costituì il punto di non ritorno. Le affermazioni della lettera ai Romani (cap. 3) convinsero Lutero che non servissero né denaro né opere buone per ricevere la grazia di Dio. Questo messaggio, oggi, è di una attualità sconvolgente. Mentre il disprezzo per la vita si manifesta, ad esempio, con rinnovato odio verso i migranti o verso coloro che vengono ritenuti poveri o non conformi a determinati cliché di genere, la Riforma luterana ribadisce che la loro vita ha valore indipendentemente dalle loro realizzazioni o da ciò che sono.
La Riforma luterana fu un passo verso la modernità
Pur partendo dal tempo nel quale visse, il medioevo, Lutero fece un passo verso la modernità. Il suo messaggio di libertà influì su istruzione, politica ed economia, innescando una rivoluzione che cambiò la storia.
C’è nell’opera del professor Lutero una piena consapevolezza che il mondo non poteva rimanere come appariva attualmente.
Nell’affermazione del 1521 a Worms, divenuta celebre, in cui il 37enne Lutero dichiara “su questa parola sto, non posso altrimenti, dio mi aiuti”, è racchiuso l’elemento di fedeltà ad una Parola, quella delle scritture, che restituisce una consapevolezza nuova, liberante, carica di possibilità e non di giudizio e condanna2.
Oggi Lutero è annoverato tra i grandi maestri dell’umanità. Non immune da critiche, spesso rivolte al suo pensiero fuori dal contesto storico nel quale è maturato. Talvolta usato per legittimare persecuzioni storiche frutto del pregiudizio antiebraico.
Tuttavia l’opera del riformatore tedesco ha rilievo proprio sul solco in cui le Chiese luterane riflettono e agiscono. Non la mitizzazione di un uomo figlio del suo tempo, intriso di quella cultura, quanto il riformatore della Chiesa, capace cioè, pur rimanendo dentro il suo tempo, di porsi domande che gli segnalassero la necessità di superarlo.
Per comprendere oggi la portata che la Riforma luterana è quindi sempre utile ricordarsi non cosa pensava ma come Martin Lutero e i suoi contemporanei pensavano3.
Un pensiero che si è propagato fino a noi oggi, influenzando lo sviluppo delle società, la nascita del moderno stato sociale e dell’organizzazione sociale in Europa e non solo.
Il giorno della Riforma, quindi, mentre richiama alla memoria Lutero, ci sottolinea quanti e quali cambiamenti epocali siano derivati dal prendere sul serio la fede.
La Riforma oggi
Il 31 ottobre 1999, luterani e cattolici firmarono la Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione (JDDJ) ad Augusta, in Germania. Questo accordo storico risolse controversie e incomprensioni secolari sulle “verità fondamentali” della salvezza come dono gratuito di Dio.
Nel 2024, alcune chiese membri della Federazione Luterana Mondiale (FLM) celebreranno questo anniversario nei loro eventi per il Giorno della Riforma.
Nel celebrare questo anniversario, possono perciò essere riaffermati tre principi chiave che modellano il lavoro e l’impegno dei luterani già adesso:
- la Riforma rende le persone cittadini globali
- la Riforma richiede una responsabilità ecumenica
- la spinta propulsiva della Riforma non si è esaurita, è in divenire
- Fonte: Martinus Luder – Eleutherius – Martin Luther, Jürgen Udolph, Universitaetsverlag Winter Heidelberg (2016) ↩︎
- Fonte: Martin Luther: Rebell in einer Zeit des Umbruchs, Heinz Schilling, Heinz Schilling, C.H. Beck Verlag (2017) / Versione italiana: Martin Lutero: ribelle in un’epoca di cambiamenti radicali, Heinz Schilling, Claudiana (2021) ↩︎
- Cit. Interpretazione di culture, Bologna, Clifford James Geertz, Il Mulino, 1987 ↩︎