Roma, 23 agosto 2024 – L’estate sta finendo, questo l’incipit di un noto brano estivo dei Righeira del 1985. E mentre anche questa estate passerà, coi suoi picchi di temperature altissime, e di temporali violenti, in Austria le Chiese luterane si sono poste una domanda semplice: chi garantisce la cura a coloro che rimangono? Cioè alle persone che, per diverse ragioni, non possono andare in vacanza?
D’estate, tra l’esodo verso le località più ambite e le gite fuori porta, la solitudine di molte persone aumenta. E, con questa solitudine, anche le ricadute che ha sulla vita quotidiana.
Sole e preoccupate, così si descrivono coloro che si rivolgono alla “cura d’anime”, la consulenza telefonica realizzata in ambito ecumenico tra protestanti e cattolici.
Le crisi e le preoccupazioni, lo stress non seguono un calendario. Nonostante ciò il punto più alto di richieste di ascolto e aiuto avviene proprio durante l’estate.
Complici le ferie di medici e terapisti, queste situazioni tendono ad acuirsi e costituire le maggiori difficoltà per chi dovrà riprendere a lavorare o per chi dovrà tornare a scuola.
Inoltre vedere gli altri andare in vacanza evidenzia la propria condizione come limitante: sia fisicamente ma soprattutto psicologicamente.
Lo scopo non è quello di sostituirsi agli specialisti, a coloro che hanno competenze e professionalità per affrontare malesseri certamente più profondi o di natura medica. Tuttavia offrire ascolto senza dover necessariamente pretendere un approccio terapeutico è il lavoro degli oltre 800 volontari che si alternano al telefono oppure nelle chat virtuali mediante il web. Ventiquattro ore al giorno e per sette giorni in tutta l’Austria.
Le chiese, dicono dal centro di supporto “142 Telefon Seelsorge“, sono chiamate ad ascoltare e cercare soluzioni insieme. Un contatto umano: non un bot, un computer, una voce registrata.
E, a giudicare dai numeri, sembrano aver ragione. Ogni giorno, infatti, sono in media 130 le richieste di ascolto nella sola città di Vienna.
I temi principali riguardano il disagio psicologico, la solitudine, problemi relazionali. Ma anche le difficoltà fisiche legate a malattie oppure crisi esistenziali determinate da situazioni personali o di famiglia.
Due terzi delle chiamate giungono dalle donne e la maggioranza di tutti coloro che si rivolgono al servizio gratuito ha tra 40 e 59 anni. La maggior parte delle persone contatta il 142 (numero funzionante in Austria) tra le 17 e l’1 di notte.