Roma, 7 agosto 2024 – Quest’anno la Chiesa Evangelica di Confessione Luterana in Brasile (IECLB) compie 200 anni.
La IECLB, ricordando l’arrivo dei primi luterani in Brasile, 3 maggio e 24 luglio, ha scelto quale verso guida Matteo 28, 20: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo“.
I primi immigrati luterani dall’Europa arrivarono nel Brasile meridionale a Nova Friburgo/Rio de Janeiro e São Leopoldo/Rio Grande do Sul.
A causa delle forti piogge e inondazioni che, nel maggio scorso, in particolare nello stato di Rio Grande do Sul, hanno lasciato la zona in uno stato di disastro, molti eventi sono stati rinviati o celebrati online.
Per la Pastora Silvia Genz, Presidente dell’IECLB, l’impegno durante quest’anno è volto a riflettere sul ruolo dei luterani nella società e “non su 200 anni di storia dell’immigrazione tedesca“,
Un futuro di sviluppo
Prima dell’alluvione, ad aprile, una grande conferenza missionaria (Fórum de Missão) ha caratterizzato le celebrazioni dei 200 anni. I delegati di tutti i 18 sinodi (ordinati e laici, uomini e donne, anziani e giovani) dell’IECLB si sono incontrati a São Leopoldo per sviluppare le visioni, gli obiettivi e le strategie della chiesa per il periodo 2025-2030.
Vangelo e missione, istruzione e formazione per lavoratori a tempo pieno e volontari, giustizia economica, etnica, ecologica e di genere, amministrazione, gestione e comunicazione. Quattro macroaree tematica su cui il lavoro della conferenza ha aiutato a definire il percorso futuro della IECLB. Sarà poi compito del Consiglio nazionale della Chiesa, che si riunirà ad ottobre, adottarne i risultati.
Essere una chiesa accogliente
Negli ultimi anni i luterani in Brasile hanno accolto nuove congregazioni di provenienza giapponese, turca, coreana e indigena. Un nuovo impulso a diventare ancora più accoglienti per offrire alle persone di diversa estrazione una casa spirituale comune.
La storia del Brasile dimostra che questa questione non dovrebbe essere data per scontata. Infatti, dal 1822, con la costituzione dell’impero del Brasile, indipendente dal Portogallo, l’immigrazione di non cattolici non significò la fine della religione cattolica come religione di stato. Fu tuttavia consentito ad altre religioni di riunirsi, ma solo in case private.
Nel 1824, i primi immigrati luterani dall’Europa arrivarono in un Paese plasmato dal periodo coloniale portoghese e dalla fede cattolica. Tra loro c’erano numerosi luterani dalla Germania che volevano vivere la loro fede nel nuovo contesto e costruirsi una nuova vita.
I cristiani luterani, che erano per lo più persone comuni e spesso povere, iniziarono presto a fondare scuole. Furono questi spazi i primi luoghi dove celebrare i culti e gli insegnanti spesso assumevano compiti pastorali. Ci sono voluti molti anni perché le persone si sentissero parte della società e superassero la loro tendenza a isolarsi.
Oggi, la IECLB esprime una diversità e pluralità teologica che, secondo Genz, richiede “la capacità e la volontà di ascoltarci a vicenda“.
“Abbiamo persone che apprezzano le tradizioni – dice la Presidente dell’IECLB – altre che esprimono un impegno più politico e sostengono la teologia della liberazione, ma anche persone con una prospettiva pietistica-evangelica e più conservatori. Fino a credenti con sensibilità influenzate dalle esperienze pentecostali-carismatiche”.
200 anni, una Chiesa giovane
Questa grande varietà di esperienze si traduce in un forte impegno dei giovani che, proprio nel loro congresso nazionale del 2023, hanno avviato le celebrazioni dei 200 anni dell’IECLB. Più di 1.200 giovani delegati si sono riuniti per riaffermare la loro comune fede luterana.
Per Natan de Oliveira Schumann, Coordinatore del Consiglio nazionale giovanile luterano, è oggi importante riflettere su ciò che è “essenziale e costante in questi tempi di cambiamento” ribadendo che l’impegno dei luterani al servizio della società testimonia “il buon profumo di Cristo“. Perché, ha sottolineato Natan,” siamo sale della terra e luce del mondo“.
Foto di copertina, ©IECLB