Roma, 22 settembre 2023 – Anche quest’anno la Rete dell’Ambiente della CELI partecipa al Tempo del Creato con alcuni materiali utili alla riflessione ed all’azione comune. Abbiamo scelto il tema dell’ACQUA, la nostra risorsa più preziosa, che ha un ruolo chiave per la salute ed il benessere in generale dell’uomo sulla terra.
Ringrazio i referenti della Rete e, in particolare, coloro che hanno collaborato per i materiali che potete scaricare in fondo all’articolo: Andrea Massias (Sanremo), Franz Mitterer (Merano), Christiane Lamberts (Milano) e Selina Heinz-Smillovich (Trieste).
Personalmente ho cercato di capire a che punto si trova la comunità internazionale rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, una sorta di guida globale. In particolare, come si sta sviluppando l’obiettivo 6 (asvis.it/goal6), che vuole garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua entro il 2030.
In dettaglio si tratta di raggiungere i seguenti target:
- 6.1 Entro il 2030, conseguire l’accesso universale ed equo all’acqua potabile sicura e alla portata di tutti
- 6.2 Entro il 2030, raggiungere un adeguato ed equo accesso ai servizi igienico-sanitari e di igiene per tutti ed eliminare la defecazione all’aperto, con particolare attenzione ai bisogni delle donne e delle ragazze e di coloro che si trovano in situazioni vulnerabili
- 6.3 Entro il 2030, migliorare la qualità dell’acqua riducendo l’inquinamento, eliminando le pratiche di scarico non controllato e riducendo al minimo il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi, dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate e aumentare sostanzialmente il riciclaggio e il riutilizzo sicuro a livello globale
- 6.4 Entro il 2030, aumentare sostanzialmente l’efficienza idrica da utilizzare in tutti i settori e assicurare prelievi e fornitura di acqua dolce per affrontare la scarsità d’acqua e ridurre in modo sostanziale il numero delle persone che soffrono di scarsità d’acqua
- 6.5 Entro il 2030, attuare la gestione integrata delle risorse idriche a tutti i livelli, anche attraverso la cooperazione transfrontaliera a seconda dei casi
- 6.6 Entro il 2020, proteggere e ripristinare gli ecosistemi legati all’acqua, tra cui montagne, foreste, zone umide, fiumi, falde acquifere e laghi
- 6.a Entro il 2030, ampliare la cooperazione internazionale e la creazione di capacità di supporto a sostegno dei paesi in via di sviluppo in materia di acqua e servizi igienico-sanitari legati, tra cui i sistemi di raccolta dell’acqua, la desalinizzazione, l’efficienza idrica, il trattamento delle acque reflue, le tecnologie per il riciclo e il riutilizzo
- 6.b Sostenere e rafforzare la partecipazione delle comunità locali nel miglioramento della gestione idrica e fognaria
Nel 2010 la risoluzione ONU dichiara per la prima volta il diritto all’acqua, e come si vede sopra,viene ripetuta anche nell’Agenda 2030. La risoluzione sottolinea che l’acqua per bere e per l’uso igienico-sanitario, oltre ad essere un diritto, più ancora degli altri diritti umani concerne la dignità della persona, ed è essenziale al pieno godimento della vita, fondamentale per tutti gli altri diritti umani. Sappiamo tuttavia che le risoluzioni ONU non sono vincolanti. Non è perciò possibile obbligare gli Stati ad attuare iniziative che garantiscano a tutti acqua potabile di qualità ed a prezzi economici.
Per ricordarlo ogni anno è stato istituito il giorno internazionale dell’acqua, che ricorre sempre il 22 marzo.
Secondo il Rapporto mondiale delle Nazioni Unite sullo sviluppo delle risorse idriche 2023 di marzo, tuttavia, ancora tra due e tre miliardi di persone sono prive di acqua potabile per almeno un mese l’anno (target 6.1) e 3,6 miliardi di persone vivono senza adeguati servizi igienici (target 6.2). Un approfondimento sui targets dell’obiettivo 6 è disponibile in versione ridotta su: https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000384657_ita. Il report si concentra sul tema “Partenariati e Cooperazione per l’acqua”– fondamentale per trovare una soluzione per un problema globale.
Se non si interviene urgentemente, si stima che un’ulteriore riduzione della disponibilità idrica entro il 2050. Tale riduzione creerà difficoltà di approvvigionamento di acqua pulita al 40% della popolazione mondiale, includendo zone che oggi non presentano ancora problemi.
Nel mese di marzo di quest’anno si è svolto il secondo Vertice dell’ONU sull’acqua. Occasione per una valutazione intermedia del Decennio internazionale d’azione per l’acqua per lo sviluppo sostenibile, 2018 – 2028 (https://www.un.org/en/events/waterdecade/) e per trovare il modo per accelerare l’implementazione. Per velocizzare l’accesso al diritto all’acqua è stato messo in atto un significativo piano d’azione di “partenariato e cooperazione”: 689 differenti impegni presi su base volontaria da parte di tutti i paesi partecipanti per combattere la crisi dell’acqua. Sono incluse iniziative che vanno dal livello locale, quale la rinaturalizzazione di ambienti degradati fino a grandi progetti che coinvolgono contemporaneamente diversi paesi. Si parla di un valore complessivo di 750 miliardi di dollari.
In questo momento si svolge a New York l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA 78). Tra l’altro il momento importante per la valutazione intermedia dell’Agenda 2030.
Infatti nel SDG Progress Report Special Edition (https://hlpf.un.org/sites/default/files/2023-04/SDG%20Progress%20Report%20Special%20Edition.pdf/ ) di luglio 2023 si legge che attualmente solo il 12% dei 17 obiettivi sono sulla buona strada di sviluppo. Così oltre il 50% procede ad un ritmo troppo lento mentre un altro 30% non mostra alcun miglioramento, o peggio mostra un regresso dal 2015. Va comunque detto che non è facile raccogliere dati confrontabili per tutti i 193 paesi. Prestando attenzione in particolare sull’obiettivo 6, quindi l’acqua, non è ancora per niente sulla buona strada e ciò mette a rischio tutti gli altri obiettivi correlati dell’Agenda 2030.
L’impegno considerevole che le Nazioni Unite stanno dedicando oggi al diritto all’acqua lascia la speranza che il 2023 venga ricordato in futuro come l’anno della “svolta idrica”. Stiamo parlando del nostro futuro sulla terra e quello dei nostri figli e nipoti. I target dell’obiettivo 6 sull’acqua sono sicuramente una giusta via per un drastico miglioramento ma dobbiamo anche vedere che dietro l’approvvigionamento e la distribuzione di acqua si nascondono ancora grandi interessi politici ed economici, che possono avere un influenza negativa.
Raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per uno sviluppo verso la pace, la prosperità, il progresso e la sostenibilità per tutti entro gli prossimi sette anni, diventa sempre più improbabile, ma la comunità mondiale deve continuare a lavorarci duramente.
Annette Brünger (Incaricata CELI per la Rete per l’Ambiente)
Materiali di approfondimento Per una svolta idrica, di Andrea Massias MOSE o Mosè?, di Selina Heinz Smillovich Contaminazione delle acque, di Christiane Lamberts Il potere dell'acqua, di Franz Mitterer