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Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2025
Roma, 14 gennaio 2025 – Si svolgerà dal 18 al 25 gennaio prossimi la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (e delle cristiane) del 2025.
Nata come iniziativa ecumenica per l’unità della Chiesa, la “SPUC”, come è soprannominata, affonda le radici tra settecento e ottocento, quando diverse confessioni cristiane, seppure in forma indipendente le une dalle altre, iniziarono a pregare per l’unità.
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Già alla fine del XVIII secolo, in ambito protestante, si pensò a una ricorrenza per promuovere la preghiera ecumenica. Nel corso del XIX secolo, l’idea prese forma concreta con l’Unione di preghiera per l’unità in occasione della Pentecoste, supportata sia da Papa Leone XIII sia dai vescovi anglicani. Un ulteriore passo verso l’attuale Settimana fu compiuto nel 1902, quando il Patriarca di Costantinopoli, Joachim III, incoraggiò i cristiani a pregare per l’unione dei credenti in Cristo nella sua Lettera irenica.
Dall’Ottavario alla Settimana: L’Incontro tra Jones e Wattson
Nel 1907, l’anglicano Spencer Jones propose una giornata di preghiera per il ritorno all’unità con Roma, fissata al 29 giugno. L’anno seguente, Paul Wattson, pastore episcopaliano americano, ampliò l’idea trasformandola in un ottavario. L’ottava, dal 18 al 25 gennaio, abbracciava simbolicamente il periodo che intercorre tra la confessione di Pietro e la conversione di Paolo, segnando così le attuali date della Settimana. Wattson, convertitosi al cattolicesimo nel 1909, chiamò questa pratica “Chair of Unity Octave”, sottolineando il legame con il papato.
Questo orientamento tuttavia non ne favorì la presa né una larga diffusione, alienando l’interesse di una larga parte delle confessioni cristiane non cattoliche.
Dalla riunificazione all’unità riconciliata
Negli anni Trenta, l’abate Paul-Irénée Couturier rivitalizzò l’Ottavario, spostando l’enfasi dalla conversione alla riconciliazione tra i cristiani. La sua visione mirava a un’unità voluta da Dio, in una prospettiva spirituale, promuovendo una preghiera universale che unisse diverse confessioni. Questa prospettiva favorì una più ampia partecipazione ecumenica e portò il movimento “Faith and Order” (n gruppo assembleare del Consiglio ecumenico delle Chiese fondato nel 1948) a unificare le date della Settimana nel 1941.
Una testimonianza di unità nel 2025
Nel 2025, la Settimana di preghiera celebra il 1700° anniversario del Credo di Nicea. Il tema dell’anno, tratto dal Vangelo di Giovanni (“Credi tu questo?”), invita i cristiani a riflettere insieme sulla fede e sulla testimonianza comune. L’evento centrale si terrà a Napoli il 21 gennaio, con un incontro ecumenico nazionale che anticipa il Simposio previsto per il 2026. La Chiesa Evangelica Luterana in Italia parteciperà con la rappresentanza della Pastora Kirsten Thiele, Vice decana della CELI.
La forza della preghiera nella diversità
La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è oggi quindi un invito a superare le divisioni storiche tra le confessioni cristiane per una testimonianza comune dell’amore di Dio. Le radici ecumeniche e il suo spirito di riconciliazione offrono quindi uno spazio comune in cui pregare e lavorare per un mondo più unito. Non la creazione di una chiesa unica, nella consapevolezza che le differenze possono essere vissute come una ricchezza e non come un limite o una contrapposizione. Con questo spirito le Comunità luterane parteciperanno, a livello locale, alle diverse iniziative che animeranno questo periodo di preghiera e riflessione.