
Sfashion lab: la moda sostenibile
Moda, ambiente e diritti: Sfashion Lab promuove attivismo giovanile per un futuro giusto.
Consapevolezza e azione
L’industria della moda inquina, sfrutta e impatta negativamente su persone e ambiente. Per affrontare questa realtà nasce Sfashion Lab, una scuola di attivismo rivolta agli under 30, ideata da FAIR all’interno della Campagna Abiti Puliti. Il progetto propone formazione, confronto e strumenti per immaginare un’alternativa sostenibile.
Ideato da FAIR nell’ambito della Campagna Abiti Puliti, Sfashion Lab fornisce strumenti teorici e pratici per comprendere gli impatti socio-ambientali dell’industria della moda e dei modelli di consumo attuali. Attraverso un approccio intersezionale, il percorso formativo affronta tematiche che intrecciano giustizia climatica, diritti umani e ecologia politica, stimolando il cambiamento attraverso la partecipazione attiva.
Sfashion Lab affronta la crisi ambientale e sociale del settore tessile da più angolazioni: diritti del lavoro, giustizia climatica, consumi responsabili. Il percorso formativo, articolato in tre weekend, alterna lezioni teoriche, laboratori pratici e spazi di dialogo. Il primo incontro si è già svolto l’8 e 9 marzo. I prossimi appuntamenti sono previsti per il 12-13 aprile e il 17-18 maggio presso lo spazio mosso, a Milano.
L’otto per mille luterano per una moda giusta ed equa
Il progetto Just Fashion, che include Sfashion Lab, riceve il sostegno dell’Unione Europea e dell’Otto per Mille della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI). Questo supporto permette di promuovere una transizione giusta e consapevole, puntando a un cambiamento culturale e politico nel settore moda.
Sfashion Lab propone anche eventi pubblici. Il 12 aprile, alle 19:30, si terrà la presentazione del libro PFAS con l’autore Giuseppe Ungherese di Greenpeace. Alle 21:30, seguirà la proiezione del documentario Le ali non sono in vendita, con la presenza del regista Paolo Campana.
L’iniziativa educa, ispira e dà voce a chi desidera una moda che rispetti il pianeta e i diritti umani. Grazie anche al contributo della CELI, questi spazi diventano luoghi di impegno concreto, scambio e consapevolezza.

Adattamento del testo gentilmente concesso di Laura Filios/FairCoop