Roma, 10 aprile 2024 – Si aprirà a Roma, il 25 aprile prossimo la prima seduta del XXIV Sinodo della Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI).
Quest’anno le attività sinodali, che si svolgeranno fino al 28 aprile, celebrano anche i 75 anni di vita della CELI.
Un poco di storia
Nata nell’ottobre 1949, all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, la CELI voleva sostenere l’esistenza e la testimonianza delle comunità luterane che si trovavano a dover fronteggiare crescenti difficoltà materiali a causa del conflitto appena concluso.
La CELI è una Istituzione ecclesiastica per il diritto italiano ed un caso unico nell’ambito delle comunità luterane fuori dal territorio tedesco: infatti le comunità luterane all’estero, eccezion fatta per la CELI, sono considerate dipendenti dalla Chiesa Evangelica Tedesca (EKD).
75 anni e oltre
L’occasione è quindi quella di un Sinodo cui è affidato il governo della Chiesa che, quest’anno, si aprirà con una Conferenza pubblica, presso la Comunità Luterana di Roma, dall’ambiziosa domanda: quale futuro per il cristianesimo.
Un tema che certamente riguarda non solo la CELI ma le diverse Chiese cristiane e che ben si coniuga con il verso che identifica l’assise luterana di quest’anno: Eccomi, manda me! (Isaia 6, 8)
I Sinodi della CELI sono composti dai rappresentanti delle Comunità luterane aderenti (15 in tutto il Paese), dai pastori o ministri di culto in carica; dai membri straordinari che vengono proposti dal Concistoro; rappresentanti delle opere riconosciute dal Sinodo.
Ogni Sinodo costituisce la propria presidenza, eletta tra i propri membri laici, e svolge il proprio mandato per quattro anni con possibilità di rinnovo. Ecco perché i Sinodi luterani sono distinti in sedute.
Ne fanno parte, con voce consultiva, i presidenti del Collegio dei Revisori dei Conti, del Collegio dei Conciliatori e della Commissione tecnico-finanziaria.
Al centro dei lavori di questa prima seduta del XXIV Sinodo, oltre a diversi momenti dedicati ai 75 anni dalla fondazione della CELI, le elezioni per il rinnovo della presidenza del Sinodo e di parte del Concistoro.