Roma 11 novembre 2023 – Si è aperta ieri ad Ulm la quarta sessione del tredicesimo Sinodo della Chiesa Evangelica Luterana Unita in Germania (VELKD).
Il sinodo si chiuderà il 13 novembre prossimo e si svolge in concomitanza, sempre ad Ulm, col sinodo della Chiesa Evangelica in Germania (EKD) e l’Assemblea dell’Unione delle Chiese Protestanti (UEK).
All’apertura dei lavori il vescovo Ralf Meister, presidente della VELKD, ha ricordato come l’esplosione della violenza attuale proietti il tema sinodale scelto un anno fa, “La capacità di parlare e agire nella fede”, verso in una nuova prospettiva.
“Di quali storie e di quale linguaggio ci dota la nostra fede per rimanere capaci di agire nell’impotenza, nel dolore e persino nella disperazione? – si è chiesto Meister nella sua relazione, continuando Quali parole e azioni ci sorreggono? Dove riceviamo conforto e speranza e come li trasmettiamo? Cosa ci aiuta in questi tempi bui?”.
Meister ha ricordato le parole di Robert Musil richiamando il senso della possibilità che il raccontare e il raccontarsi permette. Non è il parlarsi addosso ma la narrazione che i cristiani possono fare di loro e del loro impegno.
Non si tratta perciò di rifugiarsi in belle storie e chiudere gli occhi sulla realtà. Si tratta semmai ha spiegato Meister di aprire lo spazio della libertà in cui non c’è solo l’unica opzione apparentemente inevitabile. Le storie – ha proseguito – ci mettono di fronte alle decisioni in un rapporto di relazione e in un processo di comprensione. Le decisioni ci portano all’azione. L’azione libera l’energia per continuare a vivere.
La Parola, che per i cristiani è la Bibbia, ha chiarito Meister, ci narra storie di coesistenza pacifica, dell’uguale valore di tutte le persone e della vita nella creazione.
“Dio si racconta in queste storie del mondo attraverso i narratori della Bibbia. Sono storie in cui affiniamo i nostri standard, riconosciamo gli errori e ammettiamo il fallimento umano”.
Le storie bibliche non possono risolvere i problemi del mondo. Ma sono “il nostro punto di partenza spirituale e teologico duraturo, per il quale ci impegniamo. Solo con esse possiamo rimanere credibili in questo mondo, in modo che anche gli agnostici continuino ad ascoltarci”.
Dopo la relazione del vescovo Meister (qui, in tedesco), oggi il Sinodo ha potuto riflettere sul tema: “Cosa ci definisce – L’identità luterana nella diversità globale”.
A partire dall’ormai leggendaria frase di Martin Luther: “Qui sto, non posso altrimenti”, la professoressa di filosofia di Graz, Ursula Renz, e il teologo sistematico di Lipsia, Roderich Barth. Renz hanno spiegato quanto le parole del teologo tedesco siano “il risultato di un processo di identificazione riuscito”.
Se la Chiesa vuole offrire valori e convinzioni in cui le persone possano identificarsi, hanno spiegato, deve chiedersi: “Cosa è importante per noi? Come giustifichiamo questa importanza?”.
Barth cercò di avvicinarsi all’identità luterana prendendo le distanze da caratteristiche astratte e atemporali e proponendo invece “concetti ideali”: categorie rilevanti per il futuro che cercano di comprendere il presente a partire dal passato.
Al posto di dualità intese come fede e opere, legge e vangelo, egli identificò gli stati d’animo affettivi come tipicamente luterani e parlò di una “serenità con un pizzico di malinconia”. La serenità esprime fiducia nelle azioni di Dio, mentre la malinconia esprime tristezza per l’assenza di Dio.
Successivamente, la dott.ssa Anna Krauß della Chiesa luterana in Inghilterra, Sonia Skupch, responsabile regionale della Federazione luterana mondiale (LWF) per le Americhe, e la dott.ssa Nicole Grochowina, delegata della LWF alla recente Assemblea di Cracovia, hanno fornito una visione di come è internazionalmente inteso il luteranesimo. Per Skupch, è soprattutto la sensibilità verso l’ingiustizia, caratterizzata dalla teologia della liberazione, a tenere unite le diverse chiese luterane in America Latina. Grochowina si è espressa a favore del rafforzamento del sacerdozio di tutti i credenti. E per una maggiore responsabilizzazione delle persone che vi si impegnano.
Domenica 12 novembre il Sinodo luterano sarà chiamato a confrontarsi con l’impegno nel lavoro ecumenico congiunto con la Chiesa cattolica. Ascolterà le relazioni del vescovo cattolico Dr. Karl-Hinrich Manzke e del presidente della Chiesa Dr. h. c. Volker Jung. (qui il livestream)