Roma, 18 settembre 2024 – Secondo le più recenti stime, l’85% della popolazione di Gaza è stata sfollata forzatamente. Si parla di circa 1,9 milioni di persone. Di questi quasi 1,4 milioni cercano rifugio in strutture dell’UNRWA già sovraffollate. Questa massa di persone che preme sulle vie di fuga rese sempre più difficilmente praticabile, che si accalca sulle strutture di rifugio aumenta la vulnerabilità loro e di tutti gli altri.
Israele avrebbe l’obbligo, come potenza occupante secondo il diritto internazionale, di prevenire lo sfollamento arbitrario e fornire protezione, assistenza e soluzioni durature agli sfollati.
Le vite dei palestinesi non sono mere statistiche. Sono famiglie che lottano per sopravvivere, persone care separate, bambini che cercano gioia in mezzo a traumi inimmaginabili.
La Terra Santa da troppo tempo necessita di un cessate il fuoco immediato e permanente. Oltre ad iniziative che documentino e garantiscano l’individuazione di tutte le atrocità commesse.
Per raggiungere una pace giusta per tutti in Palestina e Israele, è necessario rendere praticabile la coesistenza. Un futuro basato sulla giustizia anziché sul potere militare, dove il diritto internazionale sia applicato coerentemente e imparzialmente.
Il viaggio da Gaza City al valico di Rafah Testimonianza di Mayadah Tarazi 5 aprile 2024
Dopo quasi sette mesi in un rifugio, 20 persone, tra cui la mia famiglia, hanno di lasciare Gaza. Il viaggio è stato arduo e pericoloso, con lunghe camminate su strade distrutte e attraverso checkpoint militari.
Dopo oltre otto ore di cammino e attesa al valico di Rafah, sono finalmente riusciti a passare. Cui è seguito un viaggio in autobus di 6 ore fino al Cairo e poi il Bahrain.
Per la prima volta in mesi, hanno potuto fare una doccia e dormire in un letto normale. Mia zia, 82enne, ha raccontato della distruzione totale di Gaza: “Era tutto scomparso e vuoto“.
La moglie di mio cugino ha descritto il 2 aprile come il giorno più difficile dall’inizio della guerra: con carri armati israeliani a puntarli. Suor Nabila ha parlato di un “viaggio di tormento e umiliazione“.
Dal 7 ottobre, le loro vite sono cambiate totalmente. Preghiamo per chi è ancora a Gaza e si rifiuta di partire.
Preghiamo insieme
Abbi pietà, o Signore. La pace è a portata di mano, come la porta dove è disponibile
il grano per gli affamati. Ma dov’è? Dov’è la pace quando non possiamo attraversare
il confine? Dov’è il grano che sfamerà i bambini? In quali mani l’hai messo? Oh
Signore, ci sono persone che invece del pane stanno dando la morte. Non
hanno tenuto al sicuro i tuoi figli. Per favore, o Signore, non lasciare la storia nelle
mani di chi è morto interiormente così vuole che anche gli altri siano morti. Per favore salva la tua creazione, i tuoi figli, dal male degli altri tuoi figli. Abbi pietà, o Signore.