Roma, 17 gennaio 2025 – Il 21 gennaio prossimo, dalle ore 10:00 alle 11:00, si terrà un webinar su Zoom per affrontare un tema sempre più attuale: come le decisioni delle grandi piattaforme social come Meta e X (ex Twitter) stanno influenzando i diritti di comunicazione. L’evento, che include esperti di livello internazionale, si pone l’obiettivo di analizzare come chiese, istituzioni e organizzazioni possano ripensare la propria presenza sui social media, soprattutto alla luce delle recenti controversie.
Ad organizzare l’iniziativa il Comitato europeo dell’Associazione mondiale della comunicazione cristiana (WACC) nel quale siede Gianluca Fiusco, responsabile per la comunicazione e coordinatore della Rete della diaconia della Chiesa Evangelica Luterana in Italia.
Il dibattito, la discussione
Nel corso del webinar verranno presi in esami alcuni aspetti del dibattito in corso. Aspetti rilevanti ma anche controversi che stanno alimentando, soprattutto tra le Organizzazioni sociali, le Chiese e gli attori dell’impegno civile a livello globali, una accesa discussione. In particolare:
- Impatto sui diritti di comunicazione: Si esplorerà come le scelte delle grandi piattaforme influenzano la libertà di espressione e la trasparenza, considerando sia le opportunità che i limiti posti dalle nuove politiche.
- Alternative emergenti: Verrà analizzato il fenomeno dell’abbandono di piattaforme come X da parte di alcune organizzazioni, che stanno sperimentando nuovi spazi digitali per promuovere una comunicazione più etica e responsabile.
- Strategie per chiese e istituzioni: si cercherà di rispondere alla domanda “come le chiese possono adattare il proprio messaggio in questo contesto digitale mutevole, con particolare attenzione alla necessità di condividere la verità e promuovere il dialogo?”.
Pluralità di voci e di idee
Il Comitato europeo WACC ha voluto coinvolgere alcuni e diversi esperti per un confronto plurale ma anche aperto, per evitare un dibattito a tesi. Tra i relatori figurano:
- Philip Lee, Segretario Generale di WACC Global, che offrirà una prospettiva globale basata sui diritti di comunicazione.
- Christian Sterzik, Chief Data Officer della Chiesa Evangelica in Germania, che illustrerà come una maggiore libertà di espressione su Meta potrebbe aprire nuove opportunità per le chiese.
- Markus Eisele, della Diakonie di Francoforte e Offenbach, che spiegherà le ragioni che hanno portato la sua organizzazione ad abbandonare X.
A moderare il dibattito sarà Agnieszka Tarnogórska, Ufficio Stampa della Chiesa Evangelica della Confessione Augustana in Polonia. La partecipazione al webinar è gratuita, previa registrazione al link dedicato: Registrazione Zoom
Social media, sfide emergenti, tentazioni antiche
Questo incontro offre un’occasione preziosa su come affrontare i cambiamenti imposti dai social media, mantenendo al centro la propria missione e i valori fondamentali. Partecipare significa contribuire a un dialogo essenziale per costruire un futuro digitale più equo e rispettoso dei diritti di comunicazione.
La polarizzazione non è una novità nel sistema comunicativo social. L’avvento di queste piattaforme, la loro diversificazione, la creazione al loro interno di bolle social ha cambiato il modo di interagire tra le persone. Ma anche e soprattutto di formare idee, convinzioni, l’informazione stessa.
Questo fenomeno vede oggi un passo ulteriore nella ridefinizione delle identità dei social. Il campo apparentemente neutro con cui si sono proposte all’inizio, si è trasformato in adesione a linee editoriali e politiche sempre più definite e circoscritte.
Il consistente abbandono di X da parte di molti utenti e organizzazioni (un esempio che ha suscitato ampio dibattito, The Guardian), fa riflettere. Una divisione tra coloro che ritengono insostenibile la svolta sulla libertà di parola e la svalutazione dei valori umani adottata. E coloro che, invece, pensano sia importante mantenere vive le voci critiche proprio all’interno di queste piattaforme.
La ridefinizione dell’umano
Nel mezzo il traffico di dati sensibili, personali che costituiscono sempre più la fonte con cui gli algoritmi possono profilare gli utenti, condizionandone le scelte, orientandone le decisioni, fino a forme più o meno invasive di manipolazione delle notizie.
“Esploriamo una situazione nuova, che si sviluppa su piattaforme e strumenti moderni, accessibili a tutti e tutte, osserva Gianluca Fiusco. Tuttavia, affrontiamo anche una dinamica antica: la polarizzazione tra il sistema del grande capitale finanziario, che punta a controllare la comunicazione, e le persone, le organizzazioni sociali, religiose, politiche e culturali, impegnate a rafforzare resistenza e resilienza. Le variabili in gioco oggi risultano molte e complesse. E se prima le bolle social contenevano, all’interno di un’unica piattaforma, le diverse istanze, oggi le bolle sono diventate i social stessi che si classificano, ad esempio, come di destra o di sinistra a seconda dell’orientamento di chi li possiede.
Per Fiusco, il punto cruciale non è decidere se restare o abbandonare queste piattaforme, quanto interrogarsi sull’uso e la ricaduta che hanno nella nostra vita codici e algoritmi che le regolano. Questi sistemi non sono neutrali né trasparenti. Neppure accessibili come gli open source.
Quando i proprietari orientano le piattaforme verso un’idea o una politica, creano censure, silenziano voci critiche ed esercitano un potere fuori dal controllo di leggi e principi di pluralismo, imparzialità e libertà.
Oggi scopriamo ciò che preoccupava pochi in passato: i social media non agiscono in modo imparziale e stanno ridefinendo concetti fondamentali della vita reale, come libertà, uguaglianza, diritti, e persino sentimenti quali amore, paura e rabbia.”